Case vecchie e poco sostenibili in Sardegna: il futuro dell’edilizia passa dalla transizione green
In Sardegna, il 61,3% delle abitazioni occupate è stato costruito prima del 1980, rendendo il patrimonio edilizio dell’isola uno dei meno efficienti in termini energetici. Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, lancia un appello per la stabilizzazione degli incentivi fiscali e l’avvio del catasto energetico, previsto per gennaio 2024. L’obiettivo? Raggiungere gli standard europei di sostenibilità, abbattere i consumi e favorire una riqualificazione edilizia strutturale, che coinvolga cittadini, imprese e amministrazioni locali.
Un patrimonio edilizio obsoleto e disabitato
La Sardegna conta oltre 1 milione di abitazioni civili, ma quasi il 30% di queste, pari a 312.423 unità, risulta disabitato. Molte di queste case, spesso situate nei piccoli centri affetti da spopolamento, sono utilizzate come seconde case o giacciono inutilizzate, contribuendo alla crisi del patrimonio edilizio isolano. Di contro, solo 722.186 abitazioni, equivalenti al 69,8% del totale, sono attualmente occupate, posizionando la Sardegna al decimo posto in Italia per case abitate, con una media inferiore a quella nazionale del 72,8%.
Un altro dato preoccupante riguarda l’età degli edifici. Secondo uno studio di Confartigianato Sardegna, il 61,3% delle case occupate è stato edificato prima del 1980, periodo antecedente alla normativa sul risparmio energetico. Queste abitazioni, oltre a risultare poco efficienti dal punto di vista energetico, necessitano spesso di interventi strutturali urgenti. Tra le province, Sassari emerge come la più problematica, con il 19% delle abitazioni in condizioni pessime o mediocri, seguita da Ogliastra (18,1%) e Oristano (17,9%).
Incentivi fiscali e il catasto energetico come soluzione
Per affrontare questa situazione, Giacomo Meloni, presidente di Confartigianato Sardegna, evidenzia la necessità di interventi strutturali e politici. Tra le proposte principali vi è la stabilizzazione delle detrazioni fiscali al 65%, strumento cruciale per incentivare la riqualificazione energetica degli edifici. “Rendere le detrazioni stabili è fondamentale per garantire un futuro sostenibile al nostro patrimonio edilizio e per avvicinarsi agli obiettivi europei”, sottolinea Meloni.
Un altro tassello fondamentale per la transizione energetica è l’attivazione del catasto energetico regionale, previsto per gennaio 2024. La Sardegna è attualmente l’unica regione italiana a non aver ancora avviato il Portale SIAPE, lo strumento che raccoglie e analizza i dati relativi all’efficienza energetica degli edifici. La sua introduzione permetterà a cittadini, imprese e amministrazioni di pianificare interventi mirati, rispettando le direttive dell’Unione Europea.
L’urgenza di interventi strutturali è dettata anche dagli obiettivi della Direttiva Green Europea, che punta a ridurre i consumi energetici degli edifici del 16% entro il 2030 e ad azzerare le emissioni entro il 2050. Questo richiederà un’azione congiunta tra governo, enti locali e cittadini, con investimenti pubblici significativi e politiche fiscali adeguate per supportare la transizione.