Sotto il cielo buio della montagna, un’idea rivoluzionaria ha portato la luce dove la natura non riusciva. Il caso di Viganella è un esempio unico di come l’ingegno umano possa sfidare le difficoltà naturali.
Viganella è un piccolo paese che si trova nella Valle Antrona, un angolo del Piemonte noto per la sua bellezza montana ma anche per la sua particolare condizione geografica: per circa 83 giorni all’anno, il paese rimane privo di sole. L’11 novembre, infatti, gli ultimi raggi di luce spariscono dietro le vette montuose, e non torneranno se non ai primi di febbraio. Questo periodo di buio ha segnato la vita degli abitanti per secoli, fino a quando, nel 2005, l’allora sindaco Pier Franco Midali, in collaborazione con l’architetto Giacomo Bonzani, ha deciso di sfidare la natura. Insieme, hanno progettato una soluzione innovativa che ha fatto il giro del mondo: uno specchio solare rotante che porta la luce nella piazza del paese, restituendo al borgo il calore e la luminosità dei raggi solari.
Una visione audace che ha cambiato la storia di Viganella
La decisione di Midali di installare uno specchio sulla montagna non era solo una questione estetica o pratica, ma un progetto che combinava astronomia, matematica e tecnologia. Lo specchio, della misura di 40 metri quadri, è stato posizionato a 1100 metri di altezza, a poco meno di un chilometro dal paese. Il suo scopo era semplice ma straordinario: riflettere la luce solare nella piazza del paese, portando il sole artificiale durante i mesi invernali. Questo ambizioso progetto è stato finanziato con il contributo di enti locali come la Fondazione Comunitaria del VCO e la Provincia del Verbano Cusio Ossola, per un totale di 99.000 euro.
Il risultato è stato un successo straordinario. Nonostante inizialmente il progetto fosse stato scartato da un bando provinciale, l’idea innovativa ha attirato l’attenzione di numerose testate giornalistiche e media internazionali, da CNN a BBC, passando per The Guardian e Al Jazeera. La piccola comunità di Viganella ha trovato una nuova visibilità grazie a questa invenzione che, di fatto, è diventata un simbolo della possibilità di unire natura e tecnologia a favore della vita quotidiana.
Un modello da replicare: l’esempio di Viganella nel mondo
Lo specchio solare di Viganella ha rappresentato una vera e propria pionieristica rivoluzione. Non solo ha portato la luce dove prima regnava il buio, ma ha anche creato una nuova consapevolezza sull’uso sostenibile delle risorse naturali. Ogni giorno, lo specchio si muove automaticamente, seguendo il percorso del sole, grazie a un sofisticato sistema oleodinamico progettato dall’ingegnere Emilio Barlocco. Il meccanismo permette di mantenere la luce sempre rivolta verso la piazza, con una rotazione che varia a seconda dell’inclinazione del sole durante il corso dell’anno.
Questa soluzione non solo ha migliorato la qualità della vita degli abitanti, ma ha anche trasformato Viganella in un esempio per altri paesi che cercano di affrontare problemi simili. Il progetto ha ispirato, ad esempio, un laureando della Valle d’Aosta che ha scelto di studiarlo come caso esemplare. Inoltre, l’amministrazione di Rjukan, in Norvegia, ha visitato Viganella per replicare l’esperimento, adattandolo alle esigenze del proprio contesto geografico.
Tecnologia e sostenibilità: un futuro di luce per le comunità
Il progetto di Viganella, che sembrava inizialmente una scommessa folle, si è rivelato un esempio di come la tecnologia possa risolvere problemi naturali, migliorando la vita delle persone senza impattare sull’ambiente circostante. Lo specchio non solo ha portato luce nei giorni più bui dell’anno, ma ha anche stimolato una riflessione più profonda sulla sostenibilità e sull’uso delle risorse rinnovabili.
Il successo del progetto ha portato anche a una rivalutazione dell’identità culturale della comunità. Il piccolo borgo, noto per la sua posizione isolata, è diventato una meta di turismo e di scambio culturale. Ogni anno, gli abitanti celebrano la scomparsa e il ritorno del sole con due date simboliche: l’11 novembre, giorno in cui il sole scompare per l’ultimo raggio, e il 2 febbraio, giorno della Candelora, quando la luce ritorna.