Un incontro dedicato alla nascita di Aida e al rapporto tra il compositore e il poeta
Il 26 novembre alle 17:30, il ridotto del Teatro Comunale ospitava un appuntamento imperdibile per gli amanti della lirica: l’evento “Alla scoperta dell’opera”, promosso dall’Ente de Carolis. Il protagonista dell’incontro era il volume Il Carteggio Verdi-Ghislanzoni (1870-1893), curato da Ilaria Bonomi, Edoardo Buroni e Marco Spada, e pubblicato dall’Istituto Nazionale di Studi Verdiani di Parma. Questa raccolta di lettere gettava nuova luce sulla collaborazione tra Giuseppe Verdi e Antonio Ghislanzoni, incentrata sulla creazione della celebre Aida.
Il libro conteneva 134 lettere, alcune delle quali attestate ma non più conservate, che testimoniavano un intenso scambio creativo protrattosi fino al 1893, anno della scomparsa di Ghislanzoni. Marco Spada, uno dei curatori del volume e noto critico musicale, era presente per illustrare i contenuti dell’opera e raccontare il valore di questa corrispondenza. Con lui, intervenivano il presidente dell’Ente de Carolis, Antonello Mattone, e il direttore artistico Alberto Gazale. L’ingresso all’evento era gratuito, offrendo un’opportunità preziosa per chi desiderava immergersi nelle pagine più intime della storia musicale italiana. Scopri di più sull’Ente de Carolis per altri eventi culturali.
Il carteggio Verdi-Ghislanzoni: un patrimonio per la musicologia italiana
La corrispondenza tra Verdi e Ghislanzoni veniva studiata già dai primi anni del Novecento, quando Alessandro Luzio, storico e musicologo, ne sottolineava il valore con parole emblematiche: “Questa corrispondenza vale da sola un intero corso di estetica musicale.” Da allora, il dialogo epistolare tra il compositore e il poeta continuava ad affascinare generazioni di studiosi. Il recente lavoro di ampliamento e sistematizzazione proposto dal volume presentato al ridotto del Teatro Comunale rappresentava una pietra miliare in questo percorso di approfondimento.
Le lettere tracciavano le fasi cruciali della creazione di Aida, una delle opere più celebri di Verdi. Attraverso queste pagine, emergevano le riflessioni del compositore e il contributo letterario di Ghislanzoni, una figura chiave nel panorama culturale dell’epoca. Questo patrimonio, conservato presso importanti archivi pubblici e privati, trovava una nuova vitalità grazie all’opera dei curatori. Gli interventi di Marco Spada e degli altri ospiti sottolineavano il legame tra la dimensione creativa e il contesto storico dell’Italia ottocentesca, rendendo l’incontro un’occasione preziosa per gli appassionati di musica e storia.
Visita il sito dell’Istituto Nazionale di Studi Verdiani per approfondimenti sulle opere di Giuseppe Verdi.