Il progetto di cooperazione internazionale “Sostegno al sapere fare delle donne” ha messo in luce le opportunità di crescita e sviluppo economico, mirando all’emancipazione femminile e alla valorizzazione delle risorse locali. A Cagliari, il dialogo tra istituzioni locali e brasiliane apre nuove prospettive per il futuro.
Il 26 novembre 2024, Palazzo Bacaredda di Cagliari ha ospitato una significativa delegazione proveniente dallo Stato di Bahia, partner internazionale nel progetto di cooperazione “Sostegno al sapere fare delle donne”, finanziato dalla Regione Sardegna. Un incontro che ha sancito il successo di un’iniziativa di formazione dedicata alle donne pescatrici della Colonia di pesca Z03 dell’isola di Bom Jesus dos Passos. Il progetto, che si avvicinava alla fase conclusiva, si è concentrato sul miglioramento delle competenze professionali delle beneficiarie, puntando a sviluppare abilità nel settore della pesca, nella lavorazione dei frutti di mare e nella loro commercializzazione.
Attraverso un percorso formativo che ha alternato moduli in presenza e in videoconferenza, le donne coinvolte hanno avuto l’opportunità di acquisire conoscenze avanzate grazie al supporto degli esperti dell’Università di Cagliari, in particolare della facoltà di ingegneria e del dipartimento di scienze economiche. L’incontro è stato l’occasione per riflettere sul valore del progetto e sui suoi risultati concreti, non solo come strumento di emancipazione femminile, ma anche come leva di sviluppo per il territorio, mettendo in luce le connessioni tra la Sardegna e il Brasile, soprattutto in ambito di pesca e lavorazione dei mitili.
La forza di una cooperazione che unisce i territori
Durante la mattinata, Marco Benucci, presidente del Consiglio comunale di Cagliari, e Carlo Serra, assessore allo Sviluppo economico, hanno accolto i membri della delegazione con parole di elogio per l’iniziativa. “Questo progetto rappresenta un esempio virtuoso di cooperazione internazionale”, hanno dichiarato, “capace di creare opportunità concrete per le donne, rafforzando le loro competenze e valorizzando le risorse del territorio”. L’incontro si è rivelato anche un’occasione per discutere delle possibilità di futuri sviluppi e di come, attraverso la condivisione di conoscenze e buone pratiche, si possa generare una crescita sostenibile per entrambe le comunità.
L’assessore Serra ha sottolineato l’importanza di iniziative che uniscono Cagliari e Bahia, ricordando come il progetto si inserisca in un quadro più ampio di cooperazione tra i due territori, con possibili ricadute positive in termini di innovazione e sviluppo economico. Inoltre, la Colonia di pesca Z03 si inserisce in una tradizione che lega le due aree al settore ittico, richiamando analogie con l’area di Santa Gilla, dove la pesca e la lavorazione dei mitili sono settori di eccellenza locale.
Un’opportunità per le donne e per la comunità internazionale
Il progetto ha visto anche la partecipazione attiva di alcuni membri della delegazione brasiliana, tra cui Adriana Lara De Alencar Magalhaes, rappresentante della fondazione Baia Viva, e Jonatas Spinola, coordinatore del progetto per la Colonia di pesca di Bom Jesus dos Passos. Tra gli altri partecipanti, figuravano Roberto Capparoni, presidente dell’associazione Amici di Sardegna e responsabile del progetto, e Antonella Montisci, interprete e mediatrice culturale. La presenza di queste figure ha arricchito il dibattito, contribuendo a rafforzare i legami tra Cagliari e Bahia, e offrendo nuove prospettive per la continuazione della cooperazione internazionale.
La visita ha visto anche l’espressione di gratitudine e di speranza per progetti futuri, con un forte impegno a sviluppare ulteriori collaborazioni tra le due regioni, creando così nuove opportunità di crescita per le donne coinvolte. Il dialogo tra le istituzioni, le associazioni e le comunità locali si è rivelato fondamentale per gettare le basi di una collaborazione duratura, capace di generare progetti di grande valore, tanto per le donne pescatrici quanto per le economie locali coinvolte.