Dal 17 novembre al 20 dicembre, il Festival Mondo Eco offre una ricca panoramica di eventi incentrati sulla sostenibilità ecologica, sociale e culturale, coinvolgendo autori, studiosi e il pubblico in riflessioni urgenti e necessarie
Il Festival Mondo Eco è giunto alla sua quinta edizione, e l’edizione di quest’anno si sta rivelando più che mai rilevante. Il programma, che si svolge dal 17 novembre al 20 dicembre 2024, ha il suo punto culminante tra il 4 e l’8 dicembre, e si concentra su temi cruciali come la sostenibilità ecologica, sociale e culturale. Organizzato da Il Crogiuolo con la direzione artistica di Rita Atzeri, il festival ha ottenuto il sostegno dell’Assessorato alla Cultura della Regione Sardegna, dimostrando il forte impegno delle istituzioni per la cultura e la sostenibilità. L’obiettivo principale dell’iniziativa è stimolare una riflessione profonda sulla sostenibilità e sull’importanza della lettura, promuovendo anche il dialogo tra autori e pubblico.
Un nuovo approccio accademico con il Comitato Scientifico
Una delle novità più importanti di questa edizione è l’introduzione di un comitato scientifico che arricchisce la programmazione con un approccio più accademico e rigoroso. Il comitato, composto da Duilio Caocci, docente di Letteratura italiana all’Università di Cagliari, e da Cristina Batteta, libraia ed esperta letteraria, ha il compito di selezionare e approfondire i temi trattati, con un focus su “La pace da costruire”, titolo che rappresenta il cuore della riflessione di quest’anno. Il tema sarà esplorato attraverso vari panel che toccheranno l’ambiente, la politica, e la questione di genere. Esperti, scrittori, giornalisti e ricercatori offriranno spunti di riflessione per il pubblico, creando un intreccio tra cultura e attualità.
Un programma che abbraccia tutta la Sardegna
Il Festival Mondo Eco non si limita solo alla città di Cagliari, ma si estende a tutto il territorio regionale. Sassari, Quartucciu, Sinnai, Baressa, e Villanovaforru sono solo alcune delle località coinvolte. Questo ampio respiro geografico permette di radicare ancora di più il festival nella realtà sarda, mettendo in evidenza la bellezza e la ricchezza del paesaggio e della cultura locali. L’impegno verso il territorio sardo è particolarmente evidente nell’organizzazione di attività pensate per le scuole e le biblioteche, con l’obiettivo di sensibilizzare le nuove generazioni sui temi della sostenibilità.
Il valore identitario della Sardegna e la necessità di proteggere l’ambiente
Il 2024 è stato un anno particolarmente critico per la Sardegna, segnato da attacchi speculativi al paesaggio e alle risorse naturali. Il festival risponde a queste minacce proponendo un impegno concreto, che va oltre le parole e si traduce in azioni culturali e pratiche per la protezione dell’ambiente. Tra i temi affrontati ci saranno la rivoluzione verde, il valore identitario dell’ambiente sardo, e l’importanza di ridurre i consumi. Si discuterà anche di come la comunità può agire per fermare la distruzione del patrimonio naturale, favorendo la piantumazione di alberi e altre pratiche ecologiche. Non mancheranno momenti di riflessione su temi legati ai diritti umani, come la violenza di genere e il ripudio della guerra.
Un programma ricco di incontri con gli autori
Tra gli appuntamenti più attesi, spicca la giornata del 4 dicembre, con due ospiti d’eccezione. Monica Corimbi, attrice e direttrice di Bocheteatro, presenterà il suo libro “I segreti dell’erbario”, mentre Cristina Caboni, autrice di best seller, parlerà del suo ultimo romanzo, La ragazza senza radici. Questi incontri rappresentano una straordinaria opportunità per esplorare le tematiche della sostenibilità e dell’ambiente anche attraverso il racconto e la narrazione personale. A seguire, Melania Muscas, Andrea Bariselli e altri autori saranno protagonisti di riflessioni più ampie su come la nostra società possa affrontare le sfide contemporanee.
Un weekend di eventi imperdibili
Il festival entrerà nel vivo nel weekend dal 7 all’8 dicembre, con una serie di appuntamenti imperdibili. Il 7 dicembre, alle 19, Luciana Borsatti e Patrizia Manduchi discuteranno di “Iran. Il tempo delle donne”, un’opera che esplora le proteste in Iran seguite alla morte di Mahsa Amini. L’indomani, il 8 dicembre, sarà la volta di Graziella Monni, che alle 17 presenterà Il medico di Càller, un romanzo ambientato nel Cinquecento. Seguiranno altri appuntamenti di rilievo, come la presentazione del libro Plastichiadi di Carola Farci, un racconto sulla lotta contro l’inquinamento plastico.