Emozioni e imprevisti a Sassari: il successo di Werther di Massenet
Un guasto tecnico non ferma la magia dell’opera: Francesco Demuro e un cast straordinario conquistano il pubblico
Grande successo al Teatro Comunale di Sassari per la prima di Werther di Jules Massenet, un’opera ispirata al celebre romanzo di Goethe I dolori del giovane Werther. L’evento, parte della stagione lirica 2024 dell’Ente de Carolis, ha registrato il tutto esaurito, nonostante un imprevisto tecnico abbia messo a dura prova artisti e produzione. La serata, sostenuta dal contributo del Ministero della Cultura, della Regione Sardegna, del Comune di Sassari e della Fondazione di Sardegna, è stata accolta con entusiasmo dal pubblico che non ha lesinato applausi e ovazioni per i protagonisti.
Un imprevisto ha reso la serata ancora più memorabile: il blocco della porta tagliafuoco del teatro ha costretto il cast a esibirsi nello spazio ridotto del proscenio, lontano dalla scenografia originale. Antonello Mattone, presidente dell’Ente de Carolis, ha rassicurato gli spettatori prima dell’inizio, spiegando gli adattamenti necessari. “Abbiamo deciso di andare comunque in scena, mantenendo la qualità dello spettacolo,” ha dichiarato.
Un cast stellare e una regia emozionante
L’esibizione ha avuto come protagonista assoluto il tenore sardo Francesco Demuro, acclamatissimo nel ruolo di Werther. La sua interpretazione, culminata nella celebre aria Pourquoi me réveiller, ha suscitato lunghi applausi. Il pubblico ha apprezzato anche Egle Wyss, mezzosoprano di grande sensibilità, nel ruolo di Charlotte. La sua voce vellutata e il toccante stile interpretativo hanno emozionato la platea, in particolare nell’aria Va! Laisse couler mes larmes.
La regia di Gianmaria Vizioli, riadattata con maestria per la situazione, ha dato profondità ai personaggi, valorizzando le emozioni e le sfumature psicologiche che caratterizzano questa opera sull’incomunicabilità. Importante anche il contributo delle proiezioni visive curate da Imaginarium e del disegno luci di Vincenzo Raponi, che hanno trasformato la porta tagliafuoco in uno sfondo evocativo.