L’Expo del turismo culturale di Barumini esplora la storia della Marmilla, le tecnologie avanzate per l’archeologia e il restauro, con un focus su tradizione, innovazione e scambi culturali internazionali.
La seconda giornata dell’Expo del turismo culturale a Barumini ha offerto una panoramica su innovazioni nel campo dell’archeologia e della conservazione. Organizzato dalla Fondazione Barumini Sistema Cultura in collaborazione con il Comune di Barumini, l’evento ha presentato temi che legano la Marmilla alla modernità. Tra gli incontri principali, uno dedicato alle tecnologie applicate all’archeologia, con interventi di esperti del Cagliari, come Gianfranca Salis, della Soprintendenza Abap. La professoressa Maria Antonietta Mongiu ha invece guidato una riflessione sulla conservazione della Marmilla, enfatizzando l’importanza di proteggere i paesaggi e il patrimonio archeologico.
Durante la giornata, gli esperti hanno discusso dell’utilizzo di intelligenza artificiale e nuove tecnologie per rispondere alle sfide della conservazione e valorizzazione del patrimonio. Il progetto con l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (INFN) è stato un punto centrale della discussione. Francesco Taccetti, coordinatore della rete beni culturali dell’INFN, ha spiegato come l’uso delle nuove tecnologie possa aiutare a migliorare le tecniche di datazione e il restauro. Emanuele Lilliu, presidente della Fondazione Barumini, ha sottolineato il valore di questi incontri, che mettono in connessione tecnologie avanzate e il patrimonio culturale sardo.
Marmilla: storia e paesaggio
Un altro momento di grande importanza è stato l’incontro sulla Marmilla, con la professoressa Maria Antonietta Mongiu che ha esplorato la connessione tra il territorio e la storia locale. La Mongiu ha sottolineato la necessità di proteggere la Marmilla, un territorio ricco di storia, archeologia e tradizioni. Il geologo Fausto Pani ha parlato dell’importanza del suolo della Marmilla, che ha sostenuto la vita e l’agricoltura per millenni. Inoltre, lo storico Marco Antonio Scanu ha raccontato le vite di personaggi che hanno segnato la storia della Marmilla, dimostrando come il territorio sia stato plasmato dalle sue figure più emblematiche.
Un altro importante intervento è stato quello di Gian Luigi Pillolla, che ha analizzato la storia della Marmilla prima dell’arrivo dell’uomo, offrendo una visione profonda della geografia e della cultura che ha modellato questa regione. Gli interventi hanno messo in luce il valore del patrimonio naturale e culturale della Sardegna, invitando il pubblico a riflettere sulla sua protezione e valorizzazione.
La mostra “L’esercito di Terracotta”
Un altro grande protagonista dell’Expo è stata la mostra “L’Esercito di Terracotta”, che ha suscitato grande interesse tra i visitatori. I guerrieri dell’imperatore Qin Shi Huang, realizzati in terracotta, sono stati esposti al Centro Lilliu di Barumini. La mostra ha offerto una panoramica unica sul famoso esercito, simbolo del potere dell’imperatore cinese, che ha unificato la Cina. Durante l’apertura dell’evento, Tian Jing, vicepresidente del Mausoleo di Qin Shi Huang, ha discusso del sito e del suo valore culturale e turistico, sottolineando l’importanza della cooperazione tra Italia e Cina nella protezione del patrimonio culturale mondiale.
La mostra ha evidenziato anche i legami tra la Sardegna e la Cina, due regioni che condividono un ricco patrimonio culturale e la protezione dei siti UNESCO. Il progetto ha reso ancora più evidente come la cultura possa essere un ponte tra diverse civiltà e come la collaborazione internazionale sia fondamentale per la valorizzazione dei patrimoni storici e archeologici.
Tradizione e innovazione all’Expo
Nel corso della giornata, il programma ha incluso anche attività pratiche e laboratori. Sono stati presentati laboratori del gusto a cura di Slow Food e dimostrazioni di artigianato locale, come la lavorazione del torrone e del cioccolato. Questi eventi hanno dato ai visitatori un assaggio delle tradizioni sarde e un’opportunità per conoscere le eccellenze agroalimentari e artigianali locali. Gli stand delle aziende sarde hanno esposto prodotti unici, che raccontano la cultura della regione attraverso il lavoro e la passione dei suoi abitanti.
Inoltre, un’importante iniziativa è stata la presentazione del corso di laurea in Conservazione e Restauro dei Beni Culturali, attivato in collaborazione con la Fondazione Barumini, l’Università di Cagliari e la Soprintendenza Abap. Questo corso, che offre agli studenti un’esperienza diretta nel cuore del sito archeologico di Su Nuraxi, rappresenta un’opportunità unica per formarsi nel settore del restauro e della conservazione del patrimonio culturale.