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Raccontare la Sardegna in televisione: intervista a Giacomo Serreli

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Raccontare la Sardegna in televisione: intervista a Giacomo Serreli
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Giacomo Serreli esplora la storia della Sardegna attraverso trasmissioni televisive che uniscono passione e ricerca accademica, contribuendo a una riscoperta del patrimonio storico e culturale dell’isola.

Giacomo Serreli, giornalista e divulgatore, ha condiviso la sua esperienza nel raccontare la Sardegna attraverso programmi televisivi culturali, che riscuotono crescente interesse. Serreli sottolinea come l’intrattenimento culturale stia vivendo un momento favorevole, con produzioni nazionali che esplorano tematiche storiche e registrano alti ascolti. Il suo viaggio televisivo è iniziato nel 2016 con 40º parallelo, programma dedicato a un’analisi approfondita della storia sarda dalle origini ai giorni nostri, sviluppato in tre cicli tematici che hanno coinvolto docenti universitari e ricercatori.

Uno dei segmenti di maggior rilievo è stato il focus sull’epoca nuragica e giudicale, seguito da Storicamente, che ha esplorato periodi storici recenti come l’Unità d’Italia, la Belle Époque e gli anni ’30. Per quest’ultimo ciclo, Serreli ha fatto largo uso di materiali d’archivio, tra cui fotografie e articoli di giornale, grazie alla collaborazione con l’archivio storico dell’Unione Sarda.

Tra divulgazione storica e scoperta del territorio

Il giornalista svela come la sua passione per la storia abbia alimentato questi progetti. Racconta inoltre del programma Itinerari di Sardegna, un viaggio televisivo dedicato alla scoperta del patrimonio storico, culturale e architettonico delle piccole comunità isolane. Secondo Serreli, ogni paese della Sardegna custodisce tesori unici che meritano di essere valorizzati.

Grazie alla collaborazione con accademici e storici, i programmi hanno offerto una prospettiva più approfondita su eventi e tematiche solo accennate durante gli studi scolastici. L’obiettivo è stato quello di trasferire queste conoscenze al pubblico, adottando un linguaggio accessibile e immediato. Questo approccio, apprezzato anche dagli esperti coinvolti, ha reso le trasmissioni un ponte tra ricerca accademica e divulgazione popolare.

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