Passaggi d’Autore: Intrecci Mediterranei, il festival che mira a valorizzare il dialogo tra i paesi del Mediterraneo. Grazie a una tecnologia innovativa, si esplorano le emozioni dei vivi e dei morti in un cortometraggio che intreccia fantascienza e introspezione. Intervista al regista Nicolò Folin.
In occasione del XX Festival del Cortometraggio Mediterraneo – Passaggi d’Autore. Intrecci Mediterranei, in scena a Sant’Antioco dal 5 all’8 dicembre, abbiamo intervistato Nicolò Folin, giovane regista , attore e studente al Centro Sperimentale di Cinematografia di Roma. Folin presenta al Festival il corto “Le altre vite”, una storia che porta al centro dello schermo un tema particolare. Nel panorama cinematografico italiano del 2024, il cortometraggio Le altre vite, diretto da Nicolò Folin, si distingue per una narrazione toccante e un tema avveniristico. Ambientato in un mondo dove la tecnologia consente di interagire con i ricordi delle persone defunte, il film esplora il delicato equilibrio tra perdita, memoria e il significato dell’esistenza. Diego, il protagonista interpretato da Daniele Mariani, lavora in un centro statale dedicato a questi incontri tra vivi e morti. Anestetizzato al dolore dei visitatori, Diego scopre un inatteso anelito alla vita quando incontra Rachele, interpretata da Ginevra De Michele.
Tra emozione e riflessione: il potere del ricordo
La trama si sviluppa attorno all’idea di una tecnologia capace di riportare in vita non le persone, ma le loro memorie, offrendo ai vivi un’ultima opportunità di dialogo con chi non c’è più. La storia affronta il confine tra il bisogno di mantenere viva la memoria e il rischio di rimanere intrappolati nel passato. Con una fotografia curata da Giorgio Chiucchiù e un montaggio firmato da Alessandro Zucchelli, il corto cattura l’essenza delle emozioni dei protagonisti, immergendo lo spettatore in un’atmosfera sospesa tra realtà e immaginazione.
Diego non è solo uno spettatore, ma un mediatore del dolore altrui. La sua evoluzione rappresenta un viaggio interiore verso una consapevolezza che risveglia in lui il desiderio di riconnettersi con la vita.
Un talento giovane e promettente Nicolò Folin
Nicolò Folin, nato nel 2002, dimostra una maturità artistica straordinaria. Cresciuto con una passione per il cinema, la musica e il folklore, ha iniziato la sua carriera sul set recitando ne Gli sdraiati di Francesca Archibugi. Nel 2017 ha realizzato il suo primo cortometraggio, Like Leaves on Branches, inaugurando un percorso che lo ha portato a Cannes nel 2023 con In spirito. Attualmente studia regia al Centro Sperimentale di Cinematografia, da cui è nata anche la produzione di Le altre vite.
Il successo nei festival internazionali
Presentato al Festival de Cine Italiano di Madrid e ad Alice nella Città, sezione autonoma del Festival del Cinema di Roma 2024, il corto ha ricevuto il plauso della critica per la sua capacità di unire innovazione narrativa e profondità emotiva. Questo lavoro rappresenta non solo un’evoluzione nel percorso di Folin, ma anche un segnale del vivace talento emergente del cinema italiano.