Raffiche fino a 100 km/h e neve abbondante sul Gennargentu: l’allerta meteo della Protezione civile regionale
La Sardegna vive giornate di forti turbolenze atmosferiche, con un intenso sistema ciclonico proveniente dal nord Europa che portava venti di maestrale e precipitazioni diffuse. La Protezione civile regionale confermava l’allerta meteo, valida fino alle 21 di oggi, avvertendo di burrasche, mareggiate e neve sugli 800 metri. L’intera isola veniva attraversata da un’ondata di maltempo, con le aree del nord e del centro-ovest particolarmente colpite da piogge abbondanti e persistenti.
Nel bollettino ufficiale, la Protezione civile Sardegna sottolineava come il sistema ciclonico, con minimi di pressione chiusi sul Mare del Nord, stesse spostandosi verso sud-est, favorendo l’ingresso di aria polare sul Mediterraneo centro-occidentale. Questo movimento causava venti violenti di ovest-nordovest, con raffiche che, nelle fasce costiere occidentali e settentrionali e sui rilievi montuosi, raggiungevano livelli di burrasca. Parallelamente, i mari esposti registravano mareggiate significative, aumentando i disagi per le comunità costiere.
Protezione civile Sardegna aggiornava i cittadini sul rischio idrogeologico, emettendo un’allerta gialla per gran parte della regione, fatta eccezione per Baronia, Ogliastra e Sarrabus. Nelle stesse ore, la situazione meteo continuava a peggiorare, accentuando le difficoltà legate alla viabilità e alle attività quotidiane.
Aria polare e raffiche intense: una domenica di maltempo in Sardegna
Nella Sardegna centrale, le vette del Gennargentu attendevano i primi fiocchi di neve già dalle prime ore della domenica. Secondo l’Aeronautica militare, l’afflusso di aria polare avrebbe portato accumuli fino a 15 centimetri, con la neve che si intensificava oltre i 1000 metri di altitudine. Anche a quote inferiori, gli 800 metri registravano una prima copertura bianca, segnale inequivocabile del drastico calo delle temperature.
Le previsioni indicavano che, nella notte tra sabato e domenica, l’instabilità avrebbe generato precipitazioni abbondanti e un ulteriore abbassamento termico. Le aree montane superavano il punto di congelamento, con valori massimi vicini agli 8-10 gradi nelle zone più miti dell’isola. Gli esperti meteo sottolineavano l’intensificazione delle raffiche di maestrale, che nei rilievi più esposti toccavano velocità di 100 km/h. Anche il nord Sardegna e la fascia occidentale subivano venti sostenuti, con raffiche fino a 90 km/h.