Un viaggio nell’orrore delle atomiche di Černobyl’ e Nagasaki raccontato da Elena Arvigo al Teatro Alkestis di Cagliari
Il 12 e il 13 dicembre, il Teatro Alkestis di Cagliari ospiterà uno degli appuntamenti più suggestivi della rassegna “Discovery / Nuove scritture e linguaggi della scena contemporanea”, organizzata da BAM Teatro. In scena, l’opera teatrale I Monologhi dell’Atomica, ideata, diretta e interpretata dalla poliedrica attrice e regista Elena Arvigo, che racconta le storie di chi ha vissuto le due tragedie nucleari che segnarono il Novecento: l’incidente di Černobyl’ e il bombardamento di Nagasaki. In compagnia dell’attrice e cantante Monica Santoro, Arvigo guiderà il pubblico in un’esperienza emozionante, tra ricordi, emozioni e riflessioni su scienza, guerra e le sue devastanti conseguenze.
Un’opera tra letteratura e teatro: le voci dei sopravvissuti
“I Monologhi dell’Atomica” sono il frutto di una profonda riflessione sui due eventi storici, frutto delle testimonianze raccolte da Svetlana Aleksievich nel libro Preghiera per Černobyl’ e da Kyoko Hayashi in Nagasaki. Racconti dell’atomica. La pièce si sviluppa in due fasi: inizialmente come monologo singolo, per poi evolvere in una nuova versione arricchita da frammenti in lingua russa e da canzoni “a tema” interpretate da Monica Santoro. Con questa nuova versione, Arvigo vuole raccontare non tanto i fatti cronologici, quanto i sentimenti e le storie individuali di chi ha vissuto direttamente queste tragedie. Attraverso il racconto di donne, uomini, anziani e bambini, l’opera si trasforma in una riflessione sull’arroganza umana, capace di dominare la natura ma anche di ignorarne i limiti, come testimoniato dall’uso indiscriminato della fissione nucleare, sia per scopi bellici che per produrre energia.
Le voci di Černobyl’ e Nagasaki: un dramma senza fine
L’incidente alla centrale di Černobyl’, avvenuto nel 1986, e il bombardamento atomico di Nagasaki del 1945 sono due eventi che hanno segnato le coscienze del Novecento. Con l’esplosione del reattore nucleare di Černobyl’ e la devastante potenza della bomba di Nagasaki, l’umanità si è confrontata con l’immenso potenziale distruttivo delle sue stesse invenzioni. Aleksievich e Hayashi, nel loro lavoro letterario, hanno dato voce a chi ha vissuto in prima persona queste tragedie, cercando di restituire la loro dimensione umana, fatta di dolore, speranza, e di una forza interiore che si oppone al male. I Monologhi dell’Atomica riunisce queste testimonianze, mescolando il dramma e la speranza con un’analisi profonda delle emozioni che legano i sopravvissuti alla loro esperienza.
Un’analisi profonda e un messaggio di resistenza
Il progetto di Elena Arvigo, che ha vinto il Premio ETI / Le Maschere del Teatro Italiano 2023, fa parte di un ciclo dedicato alle donne e alla guerra, chiamato Le Imperdonabili. Con questa serie, l’autrice intende raccontare le storie di figure femminili legate ai conflitti, siano esse mitiche o reali, e di come la loro testimonianza resista nel tempo. Le tematiche trattate spaziano dal dramma della guerra alla riflessione sul rapporto tra uomo e natura, mettendo in luce le contraddizioni di una società che, pur con enormi progressi scientifici, non è riuscita a evitare tragedie di portata mondiale. L’arte e la memoria, attraverso le parole dei sopravvissuti, diventano simbolo di resistenza, come ci mostra l’intero progetto teatrale.
La rassegna “Discovery” è il palcoscenico ideale per una riflessione sul presente e sul futuro, un’opportunità per il pubblico di avvicinarsi a nuove forme di scrittura teatrale e ai temi più urgenti del nostro tempo. Il progetto, promosso grazie al sostegno della Regione Autonoma della Sardegna e al contributo della Fondazione di Sardegna, ha dato vita a una stagione ricca di appuntamenti che, oltre a coinvolgere il pubblico, hanno l’obiettivo di riscoprire e valorizzare il teatro contemporaneo.
Il 12 e 13 dicembre, il Teatro Alkestis di Cagliari sarà, quindi, il palcoscenico perfetto per una delle ultime rappresentazioni della stagione, con I Monologhi dell’Atomica di Elena Arvigo, una pièce che resterà nel cuore e nella mente di chi avrà la fortuna di assistervi.