Sandro Corso esplora il Settecento sardo, un secolo di riforme e trasformazioni culturali, in un incontro che svela il processo di costruzione dell’identità dell’isola e il suo rapporto con l’Europa.
Il 22 novembre 2024, il ciclo di incontri “Memoria & Futuro” ha ospitato una conversazione appassionante che ha esplorato il Settecento sardo attraverso la lente storica e culturale. L’incontro ha avuto come focus il libro di Luciano Carta La Sardegna nel Settecento, un testo fondamentale che delinea le trasformazioni giuridiche e amministrative che hanno caratterizzato l’isola in quel secolo. A partire da questa riflessione, Corso ha discusso dell’evoluzione dell’identità sarda, tracciando il percorso che ha reso la Sardegna un elemento essenziale della comunità europea.
Il Settecento: tra innovazione e tradizione
Nel corso della sua intervista, Sandro Corso ha spiegato come il Settecento abbia segnato una svolta per la Sardegna, quando l’isola cominciò a integrarsi più strettamente con le potenze europee. A partire dal 1713, con il Trattato di Utrecht, la Sardegna si trovò a dover fare i conti con una nuova realtà geopolitica. Corso ha ricordato il periodo delle riforme in cui si attuò una serie di cambiamenti strutturali che segnano un passaggio fondamentale nel destino dell’isola. Questi cambiamenti, ha sottolineato, non sono solo frutto di riforme interne, ma di un confronto con le grandi potenze europee, che per secoli avevano cercato di inserirsi nelle dinamiche sarde.
I viaggiatori e la visione esterna della Sardegna
Un tema centrale nell’intervista è stato il ruolo dei viaggiatori europei, che non si limitavano a essere semplici turisti, ma spesso erano inviati dalle grandi potenze per studiare le risorse dell’isola e valutare la possibilità di un’eventuale acquisizione. Questi viaggiatori, con le loro osservazioni e le loro percezioni, hanno avuto un impatto profondo sulla costruzione dell’identità sarda, influenzando il modo in cui l’isola è stata percepita all’esterno. Corso ha messo in evidenza come il Settecento sia stato un periodo in cui l’identità sarda ha cominciato a formarsi come entità riconoscibile, ma non un processo univoco: l’identità è sempre il risultato di un confronto continuo e di una negoziazione tra le diverse forze interne ed esterne.
L’invenzione dell’identità sarda
Il concetto di “invenzione della Sardegna” è un tema che sviluppa nel libro L’invenzione della Sardegna, di Sandro Corso, dove descrive come l’isola abbia creato la propria identità storica a partire dal Settecento. L’autore ha enfatizzato come l’identità non sia mai il frutto di un singolo individuo o di una sola comunità, ma un costante processo di costruzione, che nel caso della Sardegna si è sviluppato in parallelo con il cambiamento delle sue istituzioni politiche e culturali. Questo processo, secondo Corso, è strettamente legato all’introduzione di idee illuministe, alla presenza dei gesuiti e alla crescente influenza delle idee europee che hanno permeato l’isola.