I dottorati di ricerca rappresentano un’opportunità unica per i medici che desiderano approfondire la loro formazione scientifica e accademica. Tuttavia, la scelta tra dottorato e scuola di specializzazione può essere complessa e influenzata da vari fattori. Ne parla nella sua intervista Francesco Pantano.
I dottorati di ricerca sono fondamentali per la crescita accademica e scientifica, specialmente in ambito medico. Durante l’intervista ai microfoni di RadUni — svoltasi al Job&Orienta 2024 a Verona — Francesco Pantano, vicedirettore della scuola di dottorato presso l’Università Campus Biomedico di Roma, ha analizzato il ruolo di questi percorsi, evidenziando le loro interazioni con le scuole di specializzazione.
“La formazione post-laurea del medico può coinvolgere diverse opzioni, ma spesso la scuola di specializzazione prevale rispetto al dottorato. La specializzazione è orientata verso la pratica clinica e l’assistenza, mentre il dottorato si focalizza sulla produzione scientifica”, ha spiegato Pantano. In alcuni casi, è possibile combinare i due percorsi, sovrapponendo l’ultimo anno di specializzazione al primo anno di dottorato. Questo approccio è particolarmente utile per i medici interessati a una carriera accademica. “È un percorso consigliabile a chi vuole sviluppare una prospettiva accademica e restare nel mondo universitario”.
Dottorati innovativi: la risposta dell’Italia alle sfide globali
Negli ultimi anni, i dottorati innovativi hanno acquisito rilevanza per affrontare le sfide globali. Secondo Pantano, questi percorsi puntano su temi scientifici di grande attualità e sulla collaborazione tra atenei. “Il dottorato innovativo mira a massimizzare la cooperazione, creando consorzi tra università per affrontare competizioni internazionali”.
Un esempio è il dottorato nazionale in intelligenza artificiale, pensato per posizionare l’Italia in una posizione competitiva rispetto a colossi come gli Stati Uniti e la Cina. Questo programma è nato grazie a un’alleanza tra cinque università italiane, che rappresentano poli di eccellenza nel settore.
L’intelligenza artificiale: nuove opportunità in medicina
Il contributo dell’intelligenza artificiale alla medicina è un altro tema cruciale. Pantano ha illustrato come l’IA rappresenti una risorsa chiave per il presente e il futuro. “La medicina di precisione è uno degli ambiti più promettenti. L’obiettivo è trattare il paziente giusto con il farmaco giusto, ottimizzando le strategie terapeutiche e diagnostiche”.
L’IA si sta dimostrando fondamentale per elaborare grandi quantità di dati, supportando settori come la diagnostica radiologica. “In futuro, avremo scansioni TAC intelligenti che aiuteranno i radiologi nell’interpretazione dei risultati. Analizzeremo i dati in modo più avanzato, ottenendo informazioni più dettagliate”.
Queste innovazioni confermano come i dottorati di ricerca e l’intelligenza artificiale siano strumenti essenziali per il progresso medico e scientifico in Italia e nel mondo.