Un cortometraggio di Nebojša Slijepčević che racconta una drammatica vicenda del 1993, quando un uomo tra 500 passeggeri osò sfidare le forze paramilitari durante un’operazione di pulizia etnica in Bosnia Erzegovina.
Il cortometraggio the man who could not remain silent, diretto da Nebojša Slijepčević, si impone come un’opera intensa e riflessiva. Ambientato il 27 febbraio 1993 nella Bosnia Erzegovina dilaniata dalla guerra, il film ricostruisce un episodio di brutalità e coraggio. Un treno passeggeri che viaggiava da Belgrado a Bar fu fermato dalle forze paramilitari nel piccolo villaggio di Štrpci. Durante un’operazione di pulizia etnica, decine di civili innocenti furono strappati dai vagoni. Tra 500 passeggeri, soltanto uno trovò il coraggio di opporsi, sfidando apertamente i carnefici.
Interpretato da attori di talento come Goran Bogdan, Alexis Manenti, e Dragan Mićanović, il film trasmette l’urgenza e il peso di una decisione straordinaria in un momento di terrore. La sceneggiatura di Slijepčević si concentra sull’umanità e sull’isolamento morale del protagonista, accentuato dalla fotografia immersiva di Gregor Božič e dall’attenta cura al suono di Ivan Andreev.
Un trionfo nei festival cinematografici
Presentato nei principali festival internazionali, tra cui Cannes, Sarajevo, e Melbourne, il cortometraggio ha conquistato la critica aggiudicandosi la Palma d’Oro per il miglior cortometraggio al Festival di Cannes 2024. L’opera ha dimostrato come il cinema possa raccontare storie potenti e universali con un formato breve ma incisivo.
La produzione, a cura di un team internazionale formato da Antitalent, Contrast Films, Les Films Norfol e Studio Virc, ha reso possibile la creazione di un’opera che unisce sensibilità storica e forza narrativa. Grazie a un montaggio fluido firmato da Tomislav Stojanović, lo spettatore viene condotto in una spirale emotiva che culmina in un messaggio universale di resistenza contro l’ingiustizia.
Nebojša Slijepčević: una voce distintiva del cinema europeo
Il regista croato Nebojša Slijepčević, noto per i documentari come Srbenka e Gangster of Love, dimostra ancora una volta il suo talento nel trattare temi complessi con maestria. Con una carriera ricca di riconoscimenti, tra cui l’Heart of Sarajevo Award, Slijepčević ha consolidato il suo ruolo di guida nel panorama cinematografico europeo. Insegna regia all’Accademia d’Arte Drammatica di Zagabria, influenzando le nuove generazioni di cineasti.