Nicola Colacurci al convegno Adnkronos di Roma riflette su come educare le nuove generazioni alla genitorialità, sfidando preconcetti e modelli culturali moderni.
I giovani di oggi appaiono sempre più concentrati sulla propria realizzazione personale, allontanandosi dall’idea di diventare genitori. Questo era uno dei temi principali affrontati da Nicola Colacurci, ex professore ordinario di Ginecologia e Ostetricia all’Università della Campania Luigi Vanvitelli, durante il convegno Adnkronos Q&A, tenutosi a Roma. Colacurci ha sottolineato come nelle generazioni precedenti la genitorialità fosse percepita come un obiettivo naturale, parte integrante della vita adulta. I giovani di oggi, invece, preferiscono concentrarsi su sé stessi, vedendo nella genitorialità un impegno che rischia di penalizzare il proprio percorso individuale.
Questa tendenza viene ulteriormente aggravata da stili di vita poco salutari. Secondo l’esperto, molti giovani non considerano i rischi derivanti da comportamenti come l’abuso di alcol, il fumo e, in alcuni casi, l’uso di droghe. Tali abitudini non solo compromettono la salute generale, ma mettono a rischio la capacità riproduttiva. Colacurci ha evidenziato come sia essenziale educare le nuove generazioni sull’importanza di adottare uno stile di vita sano, necessario per mantenere intatto il proprio potenziale riproduttivo e affrontare consapevolmente la scelta di avere figli.
La genitorialità tra biologia e società
Un altro aspetto cruciale del dibattito ha riguardato la percezione errata della fertilità femminile, alimentata anche da rappresentazioni fuorvianti dei media. Colacurci ha spiegato come il fenomeno delle gravidanze over 50, spesso celebrato senza riserve nei mass media, abbia creato un’illusione di semplicità. Questa narrazione ha spinto molte donne a credere che concepire in età avanzata sia una possibilità accessibile a tutti, quando invece la realtà scientifica era ben diversa. La capacità riproduttiva femminile, infatti, subisce un declino significativo già dopo i 35 anni, rendendo necessaria una maggiore informazione e sensibilizzazione sul tema.
Particolare attenzione è stata rivolta alle donne con condizioni come l’endometriosi, una patologia che riduce ulteriormente il potenziale riproduttivo. Per loro, Colacurci ha suggerito di valutare tecniche come il congelamento degli ovociti, che permettono di preservare la fertilità per un futuro utilizzo. Questi interventi, però, devono essere accompagnati da una solida base educativa, affinché le persone possano compiere scelte informate e consapevoli.