Mercoledì 18 dicembre, a Nuoro, doppio appuntamento con il documentario di Fiorenzo Serra per raccontare la Sardegna tra tradizione, emigrazione e modernità.
La quarta edizione del progetto “Visioni made in Sardegna – Il cinema incontra le piccole comunità”, ideato da Malik ETS, giunge al termine mercoledì 18 dicembre a Nuoro. L’appuntamento conclusivo prevede la proiezione del documentario “L’ultimo pugno di terra” di Fiorenzo Serra, un’opera che rappresenta un simbolo della rassegna e dell’intero progetto. Durante i mesi di novembre e dicembre 2024, questa iniziativa ha coinvolto otto comunità dell’Unione Comuni Barbagia: Gavoi, Lodine, Ollolai, Olzai, Oniferi, Ovodda, Sarule e Tiana, con l’obiettivo di creare una rete culturale per promuovere il cinema sardo, soprattutto tra le nuove generazioni.
Il gran finale si terrà presso l’Auditorium Giovanni Lilliu del Museo del Costume, in via Antonio Mereu 56, con due proiezioni gratuite: la prima alle ore 10:00, dedicata alle scuole ma aperta a tutti, e la seconda alle ore 18:00 per il pubblico generale. L’evento si aprirà con l’intervento del presidente dell’ISRE, Stefano Lavra, che sottolineerà l’importanza di collegare il cinema al patrimonio etnografico e culturale dell’isola.
Un viaggio nella Sardegna degli anni ’60
“L’ultimo pugno di terra” racconta la Sardegna degli anni ’60 attraverso una lente che unisce tradizione e modernità. Il documentario esplora la vita quotidiana di pescatori, minatori, pastori e abitanti delle città come Cagliari e Nuoro, illustrando le condizioni di vita e le sfide di un’isola divisa tra un sistema comunitario radicato e un progresso fragile e disconnesso dalle realtà produttive locali. La narrazione mette in luce il fenomeno dell’emigrazione e lo spopolamento, tematiche ancora attuali.
La proiezione, ospitata dall’Istituto Superiore Regionale Etnografico, ente che documenta e protegge il patrimonio culturale dell’isola, rappresenta il culmine di un percorso culturale e laboratoriale che ha esplorato il tema del pastoralismo e delle trasformazioni sociali. L’opera di Serra stimola una riflessione sulle criticità storiche della Sardegna, ancora oggi rilevanti, come la fuga di cervelli e lo spopolamento delle aree interne.
Dibattiti e collaborazioni per un futuro culturale
Al termine della proiezione si aprirà un dibattito moderato da Antonello Zanda della Società Umanitaria – Cineteca Sarda e dalla docente e antropologa Joyce Mattu, che offriranno spunti per analizzare i temi affrontati nel documentario.
Il progetto, sostenuto dalla Regione Autonoma della Sardegna e cofinanziato dall’Unione Comuni Barbagia, si pone come un modello per valorizzare la cultura cinematografica locale. Per maggiori informazioni, è possibile visitare il sito della Cineteca Sarda.