La Sala della Torretta EXMA ospita fino al 22 dicembre la mostra “Il destino degli ebrei di Rodi”, un omaggio alla figura di Girolamo Sotgiu, Giusto tra le Nazioni. Un’occasione per riflettere sulla tragedia della deportazione e sulla solidarietà in tempi di guerra. Il 18 dicembre, anche la proiezione del documentario “Il viaggio più lungo”
La Sala della Torretta del Centro Comunale d’Arte e Cultura EXMA di Cagliari accoglie, fino al 22 dicembre 2024, la mostra fotografica “Il destino degli ebrei di Rodi. Lo sguardo di Girolamo Sotgiu, un Giusto tra le Nazioni sardo”. L’esposizione, organizzata dall’Associazione Chenàbura Sardos pro Israele, racconta una pagina tragica della storia, ma anche un atto di straordinaria solidarietà.
Girolamo Sotgiu, insieme alla moglie Bianca Ripepi, salvarono una bambina ebrea facendola passare per loro figlia, un atto che valse loro il riconoscimento di Giusti tra le Nazioni. Il racconto di queste vicende è documentato nelle fotografie e nei reperti esposti, che includono anche articoli pubblicati sul quotidiano L’Unione Sarda da Girolamo Sotgiu, nei quali egli raccontava le atrocità subite dalla comunità ebraica di Rodi. L’esposizione mostra anche il certificato falsificato con il quale i coniugi Sotgiu attestavano di aver preso in affido la bambina ebrea, un documento che testimonia la determinazione e il coraggio di fronte al pericolo.
L’importanza della memoria e della testimonianza
All’inaugurazione erano presenti diverse personalità che hanno voluto testimoniare il valore della memoria storica e della solidarietà. Daniela Rahmani, discendente di una famiglia rodesiana costretta a migrare a causa delle persecuzioni, ha donato parte delle fotografie esposte, contribuendo a mantenere viva la memoria della comunità ebraica di Rodi. Anche Carmina Conte, presidente dell’Associazione Coordinamento 3 e amica della famiglia Sotgiu, ha portato il suo contributo, sottolineando come la generosità dei coniugi Sotgiu rappresenti un esempio da seguire per le generazioni future. Isabel Vera, fondatrice del progetto Eurinsula, ha ribadito l’importanza di sostenere la comunità ebraica sarda e di promuovere iniziative di solidarietà, in rappresentanza del progetto Isole del Mediterraneo.
Inoltre, il presidente della Fondazione Siotto, Aldo Accardo, che fu allievo di Girolamo Sotgiu, ha ricordato come oggi sia fondamentale non solo ricordare la tragedia della deportazione, ma anche lottare contro l’antisemitismo che, purtroppo, trova ancora spazio nella società e nelle istituzioni. La sua riflessione ha evidenziato la necessità di un impegno costante nella difesa dei valori della memoria storica e della giustizia.
Il documentario “Il viaggio più lungo”
A completare l’offerta culturale, mercoledì 18 dicembre 2024, alle 18:30, sarà proiettato il documentario “Il viaggio più lungo. Gli ebrei di Rodi”, diretto dal regista Ruggero Gabbai. Il film, coprodotto dal Centro di Documentazione Ebraica Contemporanea (CEDEC) e dalla Fondazione Museo della Shoah, racconta le vicende della comunità ebraica di Rodi durante la Seconda guerra mondiale, un viaggio doloroso e traumatico che segna un capitolo fondamentale nella storia della persecuzione e del genocidio degli ebrei. La proiezione avverrà negli spazi della mostra e l’ingresso è gratuito, ma su prenotazione.
L’evento rappresenta una rara opportunità per riflettere sulla storia della deportazione degli ebrei di Rodi, un tragico episodio che spesso viene dimenticato nei grandi racconti della Seconda guerra mondiale. La combinazione tra testimonianze fotografiche e il documentario offre una visione d’insieme della sofferenza e della resistenza della comunità ebraica, ma anche della solidarietà che, in quel periodo oscuro, ha permesso di salvare vite umane.
Un’occasione di riflessione e di impegno
Gli appuntamenti rappresentano momenti importanti per il Comune di Cagliari e per tutta la comunità sarda, che ha sempre avuto un forte legame con la storia degli ebrei di Rodi. La figura di Girolamo Sotgiu e della moglie Bianca Ripepi non solo viene celebrata come esempio di coraggio, ma serve anche come monito per le generazioni future: un monito contro l’odio, l’intolleranza e l’antisemitismo che, purtroppo, trovano ancora spazio nel nostro tempo.
Per maggiori informazioni sulla mostra e per prenotare la proiezione del documentario, è possibile visitare i siti ufficiali dell’Associazione Chenàbura (www.chenabura.it) e del progetto Isole del Mediterraneo (www.juhariakaralitana.it).