I filtri sui social network stanno conquistando sempre più terreno. Se da un lato sono diventati strumenti di marketing innovativi, dall’altro sollevano preoccupazioni per i rischi psicologici, soprattutto per gli adolescenti, che ne fanno un uso eccessivo. Un’analisi delle opportunità e dei pericoli di questa nuova tendenza.
Un fenomeno in crescita: i filtri sui social network
Negli ultimi anni, l’uso dei filtri sui social network, in particolare su piattaforme come Instagram e TikTok, è esploso. Questi strumenti, che permettono agli utenti di modificare la propria immagine, sono diventati parte integrante della cultura online. Da un lato, permettono di migliorare l’aspetto fisico, correggendo difetti e sfumando imperfezioni, dall’altro hanno rivoluzionato il modo di fare marketing. Le aziende, infatti, si sono accorte dell’efficacia di queste tecnologie per le loro campagne pubblicitarie, usando i filtri per promuovere prodotti e servizi. Un filtro è in grado di aumentare l’interazione con il pubblico e coinvolgere i consumatori in modo più diretto.
Questi strumenti, però, non sono privi di controversie. Mentre molti utenti li utilizzano come semplice passatempo o per divertimento, altri si trovano a utilizzare filtri che modificano in modo drastico il proprio aspetto fisico, fino a creare un’immagine totalmente diversa da quella reale. Questo fenomeno può avere conseguenze psicologiche significative, in particolare sui più giovani, che sono più suscettibili agli effetti di questi cambiamenti estetici virtuali. TikTok, ad esempio, ha visto crescere a dismisura l’uso di questi filtri, dove le giovani generazioni si divertono a modificare la propria immagine per attrarre l’attenzione degli altri.
I creatori di filtri: un nuovo mestiere digitale
In questo contesto, sono nati i Content e Filter creator, professionisti che si occupano di sviluppare questi effetti per i social media. Tra di loro, una delle figure più rappresentative è Letizia Egaddi, conosciuta nel mondo digitale con il nome di Aida Creator. Aida ha intrapreso questa carriera nel 2020, quando la pandemia le ha offerto l’opportunità di esplorare nuovi orizzonti. La sua passione per la realtà aumentata e il digital marketing l’ha portata a diventare una delle figure più apprezzate nel campo della creazione di filtri. Come ha spiegato in una recente intervista ad Adnkronos, l’incontro con questo mondo è stato casuale: “Durante il lockdown avevo molto tempo libero, e l’ho dedicato tutto al mondo digitale. Ho scoperto così il potenziale dei social network e, in particolare, delle esperienze in realtà aumentata”.
Oggi, Aida è Meta Spark Official Partner e Effect House Ambassador, ruoli che le permettono di collaborare con alcune delle principali piattaforme digitali per la creazione di filtri innovativi. La sua esperienza dimostra quanto sia vasto il mercato della realtà aumentata, ancora poco esplorato in Italia. Le aziende, soprattutto nel settore del digital marketing, si rivolgono a creatori come Aida per sviluppare filtri in grado di migliorare l’identità visiva di un brand. Questi filtri vengono poi utilizzati nelle campagne pubblicitarie sui social, per attrarre l’attenzione dei consumatori, stimolando interazioni che possono trasformarsi in vendite o visibilità.
I rischi psicologici dei filtri: un tema di discussione
Nonostante l’aspetto positivo della realtà aumentata nel marketing, l’uso intensivo dei filtri beauty ha sollevato preoccupazioni, soprattutto riguardo agli adolescenti. L’effetto che questi filtri hanno sulle giovani generazioni è oggetto di dibattito, poiché possono influire sulla percezione di sé. Molte ragazze, in particolare, si sentono obbligate a conformarsi agli standard di bellezza proposti dagli influencer sui social, che utilizzano filtri per modificare drasticamente il proprio volto. Questo può portare a problemi di autostima, poiché la bellezza mostrata su Instagram e TikTok spesso non corrisponde alla realtà.
Aida, consapevole di questi rischi, ha voluto sensibilizzare i suoi follower riguardo l’uso dei filtri. In un’intervista, ha dichiarato: “I filtri bellezza possono essere divertenti, ma non devono essere usati con leggerezza. Possono causare danni psicologici, soprattutto a chi ha una percezione distorta di sé”. La creator ha anche suggerito che, piuttosto che limitare l’uso di questi filtri, sarebbe più utile diffondere una maggiore consapevolezza riguardo al loro impatto, ricordando che l’immagine che vediamo sui social non è sempre quella reale. Aida ha spesso parlato di come riconoscere i filtri che apportano modifiche radicali al viso rispetto a quelli che migliorano in modo naturale l’aspetto, offrendo ai suoi follower suggerimenti utili per un uso più consapevole di questi strumenti.