La ricerca evidenzia le opinioni di giovani e adolescenti in Italia sul fenomeno migratorio, mettendo in luce percezioni, pregiudizi e opportunità di inclusione sociale.
Nella cornice della Giornata Internazionale del Migrante, l’UNICEF ha presentato oggi il rapporto “Così lontani, così vicini”, un’indagine che esplora gli atteggiamenti di 1.000 adolescenti e giovani italiani, tra i 15 e i 24 anni, verso i coetanei con background migratorio. L’evento, svoltosi a Roma presso lo Spazio Europa, sede dell’Ufficio del Parlamento Europeo in Italia, ha visto la partecipazione di numerosi esperti e istituzioni. La giornalista Donata Columbro, specializzata in cultura statistica, ha moderato il dibattito, trasmesso anche in diretta streaming.
Secondo il rapporto, commissionato dall’UNICEF e realizzato dal consorzio IPSOS-Lattanzio-KIBS, emerge un quadro complesso della Generazione Z, caratterizzata da apertura alle differenze e sensibilità verso i temi sociali. Tuttavia, permangono percezioni di isolamento e discriminazione, che ostacolano la piena coesione sociale. Tra i dati più significativi, il 93% degli intervistati dichiara di aver assistito o subito atti discriminatori, mentre il 29% si sente escluso dalla comunità in cui vive. Questo senso di alienazione si riflette nella scarsa partecipazione ad attività sociali, con solo il 19% dei giovani impegnato attivamente.
La discriminazione e le false percezioni: il fenomeno migratorio secondo i giovani
Un dato allarmante emerso dal rapporto riguarda la percezione errata della presenza di migranti in Italia. Ben l’87% degli intervistati sovrastima il numero di persone migranti sul totale della popolazione. Un giovane su quattro ritiene che i migranti rappresentino oltre il 50% della popolazione, a fronte di una presenza reale dell’8,7%. Questo riflette una diffidenza diffusa verso i media tradizionali e i social media, considerati poco affidabili dal 60% del campione per quanto riguarda le informazioni sul fenomeno migratorio.
La discriminazione continua a rappresentare un tema cruciale, in particolare per i giovani con background migratorio. Tra questi, il 36% ha riportato episodi legati alla religione, il 31% alla condizione di migrante e il 17% al colore della pelle o all’etnia. Nonostante ciò, l’85% degli adolescenti italiani riconosce il valore degli scambi interculturali, percepiti come un’opportunità per abbattere le distanze e promuovere l’inclusione.
La Generazione Z tra stereotipi e desiderio di inclusione
Un aspetto incoraggiante del rapporto riguarda la richiesta di un maggiore impegno istituzionale per promuovere politiche e programmi inclusivi. I giovani intervistati, pur evidenziando pregiudizi ancora radicati, mostrano una chiara tendenza a rifiutare gli stereotipi e ad apprezzare la diversità culturale come un valore. Il titolo stesso del rapporto, “Così lontani, così vicini”, evidenzia il contrasto tra il senso di distanza percepita e la consapevolezza dell’arricchimento che può derivare dall’incontro con culture diverse.