Italia Romanica
L’architettura religiosa medievale è protagonista di Italia Romanica, manifestazione che per tre fine settimana, dal 16 settembre al 1° ottobre, vede aprire le porte di 72 chiese, oltre a un edificio civile in stile romanico, in 61 Comuni della Sardegna.
La manifestazione, organizzata dalla Fondazione Sardegna Isola del Romanico, permette di scoprire un patrimonio immenso, che ha segnato la storia e la cultura delle comunità che hanno abitato, e ancora abitano, i territori attorno alle chiese romaniche. È l’occasione per ammirare non solo il lavoro dei costruttori medievali, ma anche di pittori e scultori che hanno realizzato vere e proprie opere d’arte custodite all’interno delle chiese.
L’ultimo weekend, 30 settembre e 1° ottobre, aprono San Lorenzo e San Gregorio a Bauladu, Santa Maria di Contra a Cargeghe, Santa Maria Iscalas di Cossoine, la Cattedrale di San Pantaleo a Dolianova, Sant’Antonio Abate a Florinas, San Lussorio di Fordongianus, San Francesco, B.V. di Valverde e Cattedrale di Santa Chiara a Iglesias, San Pietro di Zuri e San Palmerio a Ghilarza, San Paolo di Milis, Basilica di San Simplicio a Olbia, Santa Chiara di Oristano, San Giovanni Battista di Orotelli, Nostra Signora di Castro di Oschiri, Sant’Antioco di Bisarcio a Ozieri, Sant’Efisio di Nora a Pula, Santa Sofia a San Vero Milis, San Nicola di Trullas a Semestene, San Ciriaco di Siamaggiore, San Michele Arcangelo di Siddi, San Teodoro e le rovine di San Nicolò di Mira e dell’Angelo a Simaxis, San Gregorio Magno di Solarussa, San Pietro Apostolo di Villa San Pietro, San Pietro di Villamar e San Nicola di Quirra a Villaputzu.