Si chiama tIDS il metodo per regolare la stimolazione cerebrale sulle caratteristiche individuali della persona malata da trattare.
L’acronimo tIDS sta per “stimolazione transcranica neurodinamica individuale” si applica su pazienti epilettici che non rispondono alle terapie convenzionali. È stato messo a punto da un gruppo di ricercatori dell’Istc-Cnr. La ricerca è stata pubblicata sul Journal of Neuroscience.
Il cervello umano usa i segnali che gli giungono dai sensi per adattare a essi i comportamenti. Infatti nelle persone affette da malattie neurologiche o psichiatriche come ictus, sclerosi multipla e schizofrenia, questi meccanismi sono compromessi. Poiché l’elaborazione dei segnali sensoriali in arrivo è alterata, una via per ristabilire il normale funzionamento è stata studiata dai ricercatori Istc-Cnr. La una nuova tecnica di stimolazione elettrica, non invasiva e personalizzata, è in grado di modificare l’eccitabilità della regione target con risultati migliori ai metodi oggi in uso.
La tIDS consiste in una stimolazione elettrica a bassa intensità. Questa, prima di agire, è in grado di capire come lavora l’area cerebrale su cui va a operare. Con tale metodologia si riesce a migliorare la capacità di reazione della zona target. La stimolazione non invasiva e personalizzata del cervello consente di aumentare la validità dell’intervento.
La tecnica è stata messa a punto e testata nell’area motoria del cervello ma il gruppo di ricerca intende estenderne l’uso.