SEE THE SOUND è il tema portante della cinque giorni del Festival Spaziomusica all’insegna, come di consueto, della musica contemporanea e le sue immediate declinazioni con un ricco cartellone di artisti, tra i quali Natalia Wójcik, Małgorzata Dancewicz, Krzysztof Pawlik, Marko Ciciliani, Walter Forestiere, Marta Raviglia, Enrico Di Felice e Raffaele Bertolini.
Si rinnova a Cagliari l’appuntamento con il Festival Spaziomusica, la rassegna dedicata alla musica di ricerca e di improvvisazione, acustica ed elettronica e alle sue immediate derivazioni, che quest’anno soffia sulle sue trentotto candeline. Da martedì 1 a sabato 5 ottobre (con una coda finale il 27 ottobre e il 6 novembre) il festival proporrà negli spazi del Teatro Massimo di Cagliari il suo consueto programma che si dirama tra concerti e preformance acustiche e audiovisive con un importante cartellone di ospiti internazionali, tra i quali Natalia Wójcik, Małgorzata Dancewicz, Krzysztof Pawlik, Marko Ciciliani, Walter Forestiere, Marta Raviglia, Enrico Di Felice e Raffaele Bertolini.
Il Festival Spaziomusica si inserisce nelle attività più ampie di 10 nodi, la rete dei festival d’autunno a Cagliari, nata cinque anni fa per lasciare tracce, edificare luoghi, per costruire l’occasione di un confronto sui nuovi linguaggi artistici, come spazio comune di ospitalità della scena internazionale, co-produzioni originali, contesto crocevia di sperimentazione.
“Il mondo dell’informatica musicale è in continuo fermento ed è giusto che Spaziomusica segua le diverse tendenze in atto senza per questo rinunciare al rigore e alla serietà che hanno da sempre caratterizzato le sue iniziative – afferma la direzione artistica della rassegna -, il Festival intende quindi perseguire l’obiettivo di certificare e analizzare tutto ciò che nasce grazie all’interazione di musica, scienza e tecnologia. E’ stata avviata, quindi, in preparazione del Festival, una stretta sinergia tra Spaziomusica e altre associazioni nazionali impegnate anch’esse nella ricerca offerta dall’utilizzo delle nuove tecnologie musicali. “See the sound” è il tema di questa edizione e cercherà di dare risposta al seguente interrogativo: cosa rende possibile anche all’interno della scrittura musicale l’interazione corpo-computer nel momento in cui essi diventano vieppiù complementari? E di conseguenza: quali sono i concetti di base, le caratteristiche e gli aspetti più significativi e promettenti di questa area connessa al fare musica e arte elettronica nell’epoca delle nuove tecnologie? Il Festival prevede un complesso e ricco calendario di appuntamenti in cui ci si propone di esplorare ilcampo della musica d’avanguardia e le sue innumerevoli escursioni. Escursioni multimediali. Ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi, come il movimento corporeo e la gestualità, l’espressione vocale, il mondo delle immagini. Creare, coltivare la ricerca, sperimentare nuovi linguaggi sono attività al centro della programmazione di Spaziomusica. In questo percorso l’attenzione della manifestazione è indirizzata, anche in senso pratico, sull’esercizio e sulla pratica interdisciplinare che favorisce l’incontro tra musica, danza, parola, video arte in tutte le loro declinazioni, che sia in grado di attirare giovani di differenti formazioni e cultura che vogliano approfondire e assecondare una propensione per i sensi come “primaria” forma d’arte, rendendo partecipe il più vasto e indifferenziato pubblico.”
Spaziomusica è realizzato con il contributo della Regione Autonoma della Sardegna, (Assessorato della pubblica istruzione, beni culturali, informazione, spettacolo e sport, Assessorato del turismo, artigianato e commercio) e del Comune di Cagliari, (Assessorato alla Cultura, Pubblica Istruzione, Sport, Spettacolo e Politiche Giovanili) in collaborazione con il Conservatorio Statale di Musica Giovanni Pierluigi da Palestrina di Cagliari.
L’ingresso a tutti gli appuntamenti della manifestazione è gratuito.
IL PROGRAMMA
Spaziomusica alza il sipario nella sala M3 del Teatro Massimo martedì 1 ottobre alle 21 con la performance audiovideo di Cesare Saldicco. compositore, artista multimediale e sound designer che vive e lavora a Milano. Sul palcoscenico sarà impegnato con la sua opera Autumn of the Nations, un cortometraggio che mira a far riflettere e meditare su un tema specifico: a distanza di trent’anni, mappe geografiche e confini mentali sono stati ridisegnati a favore di una globalizzazione che non tiene conto della storia e continua a innalzare muri all’insegna di divisioni e aspirazioni più politiche che culturali. La ricerca include l’uso di sistemi frattalici e dinamici in contesti generativi, sintesi non convenzionale, estetica glitch/noise e nuove forme di interazione e presentazione auto-organizzata. Saldicco al suo attivo vanta commissioni, premi, riconoscimenti e borse di studio dalle più importanti istituzioni internazionali quali Accademia Nazionale di Santa Cecilia in Rome, Acanthes, Centro Tempo Reale, CECh – Comunidad Electroacùstica de Chile, Bourges International Festival of Electroacoustic Music and Sonic Art, Federazione CEMAT, Musica Viva Portugal, EXPO2015, EmuFest, MUSLab, Mixtur Festival, AVAF – Athens Video Art Festival, Destellos prize e La Biennale di Venezia.
Mezzora dopo (alle 21.30) luci e amplificatori si accenderanno per Fremen (Natalia Wojcik), in arrivo dalla Polonia con il progetto “Pulses”, che già dal suo titolo rimanda al motivo centrale della composizione. Un ritmo pulsante appare e scompare nel registro inferiore conducendo l’ascoltatore al climax martellante e ad alta frequenza finale. Pulse è la base per la creazione del timbro di molti altri gesti musicali nella composizione. Il materiale su cui è stata sviluppata la composizione consiste solo di quattro campioni; il rumore bianco è stato manipolato quattro volte da un equalizzatore di frequenza. I campioni sono stati successivamente tagliati, disposti nel tempo e nello spazio e regolati e nessun altro effetto di elaborazione del suono è stato utilizzato.
L’ultimo appuntamento della serata sarà alle 21.45 con VIA, performance audiovideo del croato Marko Ciciliani. Ciciliani esplora il potenziale artistico degli elementi dei giochi per computer nel contesto della composizione audiovisiva. Questo approccio è direttamente supportato da un progetto di ricerca artistica che dura da ben 4 anni presso l’Università di musica e arti dello spettacolo di Graz. Il musicista, compositore, artista audiovisivo, performer e ricercatore croato, con sede in Austria, orienta il focus del suo lavoro nella composizione della musica elettronica performativa, principalmente in contesti audiovisivi. I video interattivi, il design delle luci e la grafica laser spesso giocano un ruolo fondamentale nelle sue composizioni. Le opere di Ciciliani sono state eseguite in oltre quarantacinque paesi in Eurasia, Oceania e nelle Americhe.
Mercoledì 2 ottobre alle 21 si continua nella sala M3 del Teatro Massimo di Cagliari con il progetto Lost Songs che vedrà impegnati la cantante Marta Raviglia e il pianista Simone Sassu. In questo progetto la Raviglia e Sassu guidano l’ascoltatore lungo un cammino in continuo disequilibrio tra scrittura e improvvisazione. I due attingono ad un repertorio vastissimo, quello della musica del Novecento, che ben rappresenta una certa idea di contemporaneità. Le canzoni perdute si fanno, dunque, materiale mutevole e proteiforme e divengono il pretesto per abbandonarsi completamente al fluire degli eventi, alle evoluzioni del timbro e alle rivoluzioni dell’animo. Il duo, nato nel 2013, ha preso parte ad importanti rassegne e ha all’attivo la pubblicazione di un disco, ‘Lost Songs’, per l’etichetta A Simple Lunch che ha riscosso un grandissimo successo. È attualmente in programma per il duo la registrazione di un secondo disco.
Alle 21.45 le attenzioni si focalizzeranno sulla performance “Paesaggio” del musicista e compositore Walter Forestiere impegnato in un solo per tamburo, registratore a nastro, field recordings, oggetti sonori variabili e speaker. «Paesaggio» è ascolto: collisioni, in una luminosa tempesta di ricordi; irreversibile necessità di contatto in mare aperto, quasi oceano. È moltitudine di germogli-fantasmi, nelle isole di cemento: ammasso corpòreo levigato dal canto circolare delle cicale. È essere umani, immersi sul fondo. «Paesaggio» è Walter Forestiere, improvvisatore, amante del suono, e delle sue ri-percussioni emozionali nello spazio fisico e spirituale.
Mezzora dopo Forestiere verrà affiancato da Stefano Manconi e Emanuele Balia, in una performance audiovideo in collaborazione con Ticonzero.
Giovedì 3 ottobre nella sala M3 del Teatro Massimo saliranno alle 21 Enrico Di Felice, (flauto e ottavino) e Raffaele Bertolini (clarinetto basso, clarinetto e clarinetto piccolo), impegnati in un repertorio che spazia tra le musiche di Feliciano Chiriaco, Affinità Elettive (2019)* per flauto, clarinetto basso e live electronics , Taliah Amar , MutaMorphosis (2019)* per flauto e nastro, David Wang, Limen (2019)* per flauto, clarinetto basso ed elettronica, Roberto Zanata, In fieri (2019)* per flauto, clarinetto basso . video, lighting design e live electronics , Wayne Siegel, Jachdaw (1995) per clarinetto basso e nastro e Andrea Nicol, Untitled For Five (2001) per flauto/ottavino, clarinetto/clarinetto piccolo e nastro.
Quarantacinque minuti più tardi (alle 21.45) in scena il Duo Blow Up Percussion, con Alessandro Di Giulio e Flavio Tanzi alle percussioni. La formazione per l’occasione si cimenterà (in collaborazione con Nuova Consonanza – Roma) con il repertorio di David Lang, The Anvil Chorus (1991) per un percussionista, Claudia Mura, Nora (2019)*,per percussioni e pietre sonore, Bryce Dessner, Tromp Miniature** (2014 ) per sola marimbam Matteo Atzori, Entroterra (2019)*, per percussioni e pietre sonore, Steve Reich, Marimba Phase (1967) per due percussionisti. Blow Up Percussion nasce nel 2012 a Roma e interpreta un repertorio moderno e contemporaneo, con l’obiettivo di divenire una delle voci della musica di questo periodo: dall’interpretazione delle opere dei compositori di questa generazione spesso con un contatto e uno scambio diretto, al teatro musicale, il minimalismo, l’elettronica e le nuove sonorità. L’idea è quella di ridefinire il concetto moderno di ensemble e renderlo permeabile alle influenze sonore del proprio tempo, interpretando il ruolo artistico/ culturale della musica contemporanea come punto di incontro tra la musica “colta” e un’identità più pop.
Venerdì 4 ottobre alle 21 performance audiovideo del duo polacco Inire, composto da Małgorzata Dancewicz e Krzysztof Pawlik. Le loro produzioni sono create utilizzando molteplici canali sensoriali mediante strumenti elettronici ed elettroacustici, campionatori, sintetizzatori analogici, sistemi modulari audio e video, con l’obiettivo di lavorare sulla percezione, l’interazione e la convergenza tra suono e immagine.
Alle 21.45 performance alla chitarra elettrica di Sergio Sorrentino, considerato dalla critica “uno dei più importanti chitarristi italiani dediti alla Nuova Musica”, che in questa occasione sarà impegnato con le musiche di sua composizione e altre di Stefano Taglietti, Cesar Bolaños, Nick Didkovsky, Alvin Curran, Elliot Sharp, John King, tra gli altri.
L’ultimo appuntamento della cinque giorni di ottobre per Spaziomusica sarà sabato 5 a partire dalle 19 nella sala M2 del Teatro Massimo con il Gruppo GMCL – Grupo de Musica Contemporanea de Lisboa (Portogallo), fondato nel lontano 1970 dal compositore Jorge Peixinho, primo ensemble di musica contemporanea portoghese con il merito di aver aperto e iniziato la società portoghese all’estetica musicale del suo tempo. L’ensemble sarà impegnato con le musiche di Jorge Peixinho, Remake (1985) per flauto, violoncello, arpa e pianoforte; Marcello Pusceddu, Lu tempu passatu (2019)* per mezzosoprano, violino, viola, violoncello e pianoforte; João Madureira, Coração (2015) per mezzosoprano, flauto, clarinetto, arpa, pianoforte, violino, viola, violoncello e percussione; Christian Cassinelli, Shuv (2018) per flauto, clarinetto, violino, violoncello e pianoforte; Clotilde Rosa, No mais fundo de ti (2014) per mezzosoprano flauto, clarinetto, percussioni, violino, viola, violoncello; Jorge Peixinho, Llanto por Mariana (1986) per mezzosoprano, flauto, clarinetto, violino, viola, violoncello e pianoforte. L’evento è realizzato in questa occasione in collaborazione con il Governo du Portogal, l’Ambasciata del Portogallo e la Direção-General Das Artes.
Gli appuntamenti di Spaziomusica continueranno domenica 27 ottobre nella sala M3 del Teatro Massimo con il progetto “Poesia / Voce / Suono” , che vedrà impegnati Sebastiano Pilosu, Massimo Somaglino (voci recitanti) e Stefano Cocco, Andrea Deidda, Sandro Mungianu, Andrea Toffolini e Vittorio Vella (musica e proiezione dei suoni). L’evento rimarca la collaborazione tra Delta Produzioni Associazione Culturale e l’Associazione Spaziomusica, due realtà culturali attive in ambito organizzativo da decenni con attività legate alla musica di ricerca.
Mercoledì 6 novembre il festival vivrà la sua coda finale (sala M3 – Teatro Massimo) con un doppio appuntamento (alle 21 e alle 22) con Tsuono, performance sonoro-musicale interattiva per oggetti sonori e pubblico partecipante, progetto di Alessandra Seggi, Francesca Romana Motzo e Stefania Anna Russo (evento gratuito su prenotazione).
Per info: 347 836 8254, oppure spaziomusicaricerca@gmail.com (in collaborazione con Spaziomusica Ricerca).
IL FESTIVAL – L’attività di Spaziomusica, festival attivo nella scena sarda da quattro decenni, intende continuare la sua esplorazione nel campo del sonoro contemporaneo. Esplorazione che a partire dal segno della musica scritta e dal suono di quella improvvisata si allarga fino al risonante ad include il paesaggio sonoro di oggi generando una visione fantastica del nostro abitare il mondo. Questa visione si mostra nelle nuove produzioni musicali, nei laboratori e nelle attività didattiche e viene tematizzata nei suoi convegni e seminari. Non mancano i riferimenti alle particolarità sonore della Sardegna legate sia alla lingua che al paesaggio naturale esplorate in progetti specifici. L’attività dell’anno 2018 prevede la realizzazione di produzioni originali che si propongono di esplorare il campo della musica d’avanguardia e le sue innumerevoli derivazioni. Escursioni multimediali, ma anche escursioni che più profondamente sconfinano e interagiscano con altri linguaggi espressivi, come ilmovimento corporeo e la gestualità, la perizia solista, il mondo delle immagini.