Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo la Penisola, da Nord a Sud, con la grandine
Con l’ultima ondata di maltempo cresce il conto dei danni provocati all’agricoltura da una pazza estate durante la quale si contano fino ad ora sul territorio nazionale in media di quasi cinque grandinate al giorno, più’ del triplo rispetto allo stesso periodo dello scorso anno (+256%%). E’ quanto emerge da una analisi della Coldiretti in occasione della nuova perturbazione del mese di settembre, sulla base della banca dati sugli eventi estremi ESWD.
Il maltempo ha colpito a macchia di leopardo la Penisola , da Nord a Sud, con la grandine che è caduta nelle Langhe e nell’Albese con danni, per ora stimati fino al 40% nelle aziende colpite e la richiesta della Coldiretti di valutare le condizioni per il riconoscimento dello stato di calamità.
La grandine – sottolinea la Coldiretti – è l’evento atmosferico più temuto dagli agricoltori in questa stagione perché i chicchi si abbattono sulle produzioni mandando in fumo un intero anno di lavoro.
In Emilia-Romagna colpite le produzioni di pesche.
Si sta verificando una tendenza alla tropicalizzazione che – continua la Coldiretti – si evidenzia con una più elevata frequenza di manifestazioni violente, grandine di maggiore dimensione, sfasamenti stagionali, precipitazioni brevi ed intense ed il rapido passaggio dal sole al maltempo che compromettono le coltivazioni nei campi con danni per oltre 14 miliardi di euro in un decennio, tra perdite della produzione agricola nazionale e danni alle strutture e alle infrastrutture nelle campagne.
Una anomalia evidente nel corso del 2019 che – conclude la Coldiretti – è stato segnato da primi mesi dell’anno particolarmente siccitosi ai quali ha fatto seguito un maggio freddo e bagnato, un mese di giugno al secondo posto tra i piu’ caldi ed un mese di luglio segnato da tempeste nella prima metà alle quali sono seguiti giorni di gran caldo ed ora il ritorno del maltempo nel finale.