In programmazione un cartellone variegato tra prosa e poesia, musica, cabaret e teatro d’opera, danza e arti visive
Si alza il sipario sulla Stagione Grecale / settembre-dicembre 2019 al Teatro di Sanluri – organizzata da Abaco Teatro in collaborazione con il Comune di Sanluri: tra i protagonisti nomi di spicco della scena isolana, nazionale e internazionale, per un cartellone interessante e variegato tra prosa e poesia, musica, cabaret e teatro d’opera, danza e arti visive. Una programmazione pensata per attrarre un pubblico di amanti delle arti e della cultura ma anche per affascinare e incuriosire nuovi spettatori, in particolare le giovani generazioni, spaziando dalla leggerezza della commedia al pathos del dramma, dai classici del Novecento come il “Mistero Buffo” di Dario Fo alla suspense del thriller, dagli strali della satira all’incanto di una fiaba.
Focus su temi universali e questioni di scottante attualità attraverso spettacoli e recitals, concerti, performances e mostre tra un ideale omaggio all’astro notturno – in occasione del cinquantesimo anniversario della missione di Apollo 11 – con la poesia di performance come “Lunas” di Fueddu e Gestu con Maura Grussu tra le icastiche “Mascaras” di Giampietro Orrù e la passione del flamenco di “Varias Lunas” del poliedrico danzatore, coreografo, cantante e attore franco-spagnolo Marc Aurelio con la sua Compañía Baile Teatro Español in prima a Sanluri.
Un raffinato Singspiel sugli amori e disamori di “Bastiano e Bastiana” con musiche di Wolfgang Amadeus Mozart per tre giovani cantanti lirici – Chiara Loi, Francesco Scalas e Roberto Dettori – diretti dal soprano Alessandra Atzori mentre il Teatro dallarmadio, reduce da applaudite tournées oltremare e prestigiosi riconoscimenti, ritorna nell’Isola con “Bestie Feroci Revolution” di e con Fabio Marceddu e Antonello Murgia per un affresco del Belpaese tra parole e note.
Ritratti al femminile in “Donne al Bivio di… Sanluri” con Anna Pia, Fulvia Ibba e Massimo Muscas per la regia di Enzo Parodo, in un incrocio di destini fra commedia musicale e cabaret e un episodio cruciale nell’epopea del popolo sardo in “Su Connottu” di Romano Ruju nella versione per quattro attrici – Rita Atzeri, Maria Grazia Bodio, Isella Orchis e Gisella Vacca – proposta da Il Crogiuolo.
Viaggio nella mente di un serial killer con “Jeff – Il gioco delle ossa”, una favola nera ispirata alla storia vera di Jeffrey Dahmer, riscritta da Antonello Verachi e Dafne Turillazzi, con uno straordinario Tiziano Polese nel ruolo del protagonista, mentre indaga l’universo shakespeariano l’irriverente e coinvolgente “Era l’Allodola?” da “un dubbio” di Daniele Monachella, in scena con Carlo Valle, in un “gioco delle parti” tra il Bardo e il suo analista, ai confini tra amore e follia.
Una “giullarata” medioevale in chiave femminile con il “Mistero Buffo” di Dario Fo nell’interpretazione di Elisa Pistis, che si accosta ai Vangeli apocrifi e ai racconti popolari sulla vita di Gesù con lo sguardo severo e la tenerezza della madre e infine il sogno di una piccola ballerina in “Scarpette Rosse”, poetica rilettura della celebre favola di Hans Christian Andersen – adatta a grandi e piccini – in cui una fanciulla tra mille difficoltà e ostacoli, grazie all’intervento di amici “speciali”, riuscirà finalmente a danzare.
Anticipazioni di futuro tra scoppiettante comicità e (semi)serie considerazioni sul clima con “6 gradi” di e con Giobbe Covatta tra scenari apocalittici e surreali divagazioni: un one man show in cui il noto attore e comico con la sua cifra ironica, intrecciando dati scientifici e improbabili invenzioni con falsità e iperboli del teatrino della politica, ricostruisce le cronache di una catastrofe annunciata (e neppure tanto lontana).
S’ispira al vento di Nord-Est, un vento mediterraneo, proveniente dal Mar Egeo, piacevole brezza d’estate, più inquietante e tempestoso d’inverno, la nuova stagione firmata Abaco Teatro con la direzione artistica di Rosalba Piras e Tiziano Polese: una vetrina di respiro internazionale per offrire al pubblico di Sanluri e del Medio Campidano molteplici spunti di riflessione sul presente tra fantasia e realtà. La “rosa dei venti” che segna le direzioni delle masse d’aria in movimento, strumento indispensabile per la navigazione, diventa così una mappa dell’immaginario, in cui ciascun vento dà il nome a una stagione, portando con sé i suoni e i profumi di paesi lontani, ammantandosi dei colori dell’autunno o della primavera, arricchendosi di ricordi ed emozioni. Un “gioco” – come sottolinea Rosalba Piras – per seguire l’avvicendarsi delle stagioni, e orientarsi tra le diverse impressioni che scaturiscono dall’atmosfera e dalla speciale alchimia di ogni serata, imprevedibile e capricciosa come il vento, con il gusto dell’avventura e della meraviglia.