Il Parlamento europeo ricorda Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski intitolando loro lo studio radiofonico dell’Eurocamera
Grandissima commozione oggi pomeriggio alla cerimonia che si è tenuta al Parlamento europeo in memoria di Antonio Megalizzi e Bartosz Orent-Niedzielski, i due giornalisti uccisi nell’attentato a Strasburgo esattamente due mesi fa. Lo studio radiofonico 1 dell’Eurocamera è stato intitolato ai due reporter alla presenza di alcuni membri delle famiglie di Antonio e Bartosz. A svelare la targa il presidente dell’Eurocamera Antonio Tajani.
“Il dolore e la tristezza non sono solo vostri ma anche nostri – ha dichiarato Tajani -, non possiamo fare nulla per curare le ferite che avete nel vostro cuore, ma sappiate che nessuno qui dimenticherà Antonio e Bartosz. Erano parte di noi e il loro progetto che è ripartito trasformerà il loro ricordo in una presenza viva di questi due giovani giornalisti, non soltanto dentro il Parlamento ma anche in quel mondo universitario che loro cercavano di informare su che cosa è l’Europa”.
Antonio Megalizzi, giovane reporter italiano, appassionato dell’Europa con il sogno del giornalismo, è morto dopo tre giorni da quella drammatica sera in cui, passeggiando con due amiche al mercatino di Natale di Strasburgo, ha incrociato lo sguardo e la pistola di Chérif Chekatt, un ragazzo più o meno della sua stessa età, ma con l’inferno dentro.
Per Antonio, colpito alla testa, da subito ci sono state poche speranze: ‘Condizioni irreversibili e inoperabili’, era stata la sentenza pronunciata dai medici alla famiglia. Che è rimasta accanto a lui fino alle fine, con la mamma disperata che, dall’inizio, ha capito: ‘Me l’hanno portato via’. E a soli 29 anni è passato dal coma alla morte, diventando la quarta vittima dell’attacco di martedì sera.
Fa impressione ascoltare l’entusiasmo con cui Antonio sognava di fare il giornalista, a tempo pieno, e parlava della sua esperienza a Strasburgo.