Hate Crimes No More: un questionario on-line, realizzato dal Centro Risorse LGBTI, per censire il fenomeno dell’omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia in Italia.
C’è tempo fino a dicembre per aderire, con una propria testimonianza anonima e nel rispetto della privacy, al progetto Hate Crimes No More.
Si tratta del primo questionario on-line, lanciato dal Centro Risorse LGBTI che si prefigge di censire il fenomeno dei crimini d’odio motivati da omofobia, lesbofobia, bifobia e transfobia. L’obiettivo è quello di raccogliere un numero di testimonianze sufficiente a darne una lettura statisticamente rilevante e descrivere i tratti principali del fenomeno. I dati prodotti saranno a disposizione delle realtà che si occupano di Advocacy per i diritti LGBTQI. Dimostrare l’esistenza e la portata del fenomeno è, infatti, fondamentale per chiedere alle istituzioni italiane una legge che lo contrasti in maniera efficace.
Reati invisibili
Ad oggi l’omofobia e la transfobia sono reati invisibili anche perché non esistono raccolte di dati sull’omofobia in Italia. Eppure nel nostro paese gli atti di intolleranza e di violenza contro le persone Lgbti sono aumentati del 30%. Un fenomeno invisibile nella sua dimensione strutturale, spesso ricondotto alla rappresentazione “eccezionale” di singoli atti compiuti da persone isolate. La realtà è ben diversa, si tratta di un sistema di oppressione profondamente legato alla cultura del nostro paese e alla più ampia dimensione della violenza di genere e dei crimini d’odio.
Le testimonianze
Quello che emerge dalla raccolta delle testimonianze non è solo la trasversalità del fenomeno, ma soprattutto il raccontano di una violenza continua.
Una violenza trasversale, a volte sottile a volte feroce, che le persone lesbiche, trans, gay, bisessuali e intersex vivono quotidianamente. Non solo in famiglia ma anche a scuola, nelle reti di prossimità, negli spazi pubblici e nei luoghi istituzionali.
C’è Maurizio un insegnante gay insultato da un suo alunno per il suo orientamento sessuale;
Christian un ragazzo trans che denuncia i commenti subiti alle scuole superiori ogni volta che utilizzava il bagno e il disagio molto forte di andare a votare con un documento che non lo rappresenta;
Lyas che è stato molestato da un gruppo di ragazzi mentre usciva dal cinema mano nella mano con il suo compagno;
Georgette invece è stata fotografata e derisa per essersi seduta a gambe aperte durante le prove di un coro;
Nicole è una attivista trans arrabbiata per i numerosi e gravi episodi di violenza subiti da bambina, da adolescente e durante la transizione, tra cui due stupri;
Marco è stato identificato dalla polizia mentre si truccava in macchina con le sue amiche.
Il Centro Risorse LGBTI è nato nel 2012 con l’intento di fornire strumenti, dati, competenze e idee al movimento LGBTQI italiano nel raggiungimento della piena uguaglianza e dei pieni diritti. Il Centro Risorse è una realtà apartitica, antifascista e per la promozione dei diritti umani. Ha collaborato con UNAR e con le principali associazioni LGBTI italiane nella realizzazione di progetti di documentazione dei crimini d’odio e strategie di advocacy (in Veneto, Campania, Piemonte e Emilia Romagna). Nel 2017 ha realizzato la ricerca Be Proud! Speak Out! incentrata sul benessere della popolazione LGBTI studentesca, condotta con il supporto del TC Columbia University e GLSEN, in partnership con Il Progetto Alice. Ogni report elaborato per i progetti è consultabile e/o scaricabile dal sito risorselgbti.eu. Le competenze del team del Centro Risorse sono a disposizione delle associazioni e dei gruppi LGBTQI per supporto in empowerment, progettazione, fundraising, pianificazione.