Grazia Deledda

Bolotana, l’opera tessile omaggio a Grazia Deledda

Un nuovo appuntamento con la mostra della prima opera d’arte tessuta dalle tessitrici di Sardegna. Dal 28 dicembre al 6 gennaio, “Andando via. Omaggio a Grazia Deledda” sarà esposta nei locali della Casa Museo Senes. Dopo la cerimonia di inaugurazione verrà proiettato il documentario realizzato per il progetto dal regista Francesco Casu.

L’opera dedicata a Maria Lai e Grazia Deledda prosegue il suo tour nei comuni partner del progetto e fa tappa a Bolotana. La mostra sarà inaugurata sabato 28 dicembre alle ore 17.30. Si inizierà con i saluti dell’Amministrazione comunale a cui seguiranno gli interventi di Giovanni Santo Porcu, sindaco di Galtellì, di Giuditta Sireus, ideatrice del progetto, della tessitrice Anna Deriu, che ha realizzato uno degli arazzi che compongono l’opera e della giornalista Alessandra Ghiani.

Alle ore 18.30, ci si sposterà presso la Sala Consiliare del Comune di Bolotana per assistere alla proiezione del documentario che raccoglie le testimonianze delle tessitrici impegnate nella realizzazione degli arazzi che compongono l’opera e alcune considerazioni inedite di Maria Lai sull’arte e sulla tessitura. La proiezione sarà introdotta dal regista Francesco Casu, che ha lavorato per molti anni a stretto contatto con l’artista di Ulassai.

BOLOTANA, dal 28 dicembre al 6 gennaio – Casa Museo Senes

Via E. d’Arborea

La mostra sarà visitabile tutti i giorni – escluso il primo gennaio – dalle 10 alle 12 e dalle 16.30 alle 19.30.

Biografia su Grazia Deledda:

Grazia Maria Cosima Damiana Deledda, nota semplicemente come Grazia Deledda (Nuoro28 settembre 1871[1] – Roma15 o 16 agosto 1936), è stata una scrittrice italiana, vincitrice del Premio Nobel per la letteratura 1926. È stata la prima donna italiana a ricevere questo premio.

Nacque a Nuoro, in Sardegna, il 28 settembre 1871, quarta di sette tra figli e figlie,[3] in una famiglia benestante.[4]

Il padre, Giovanni Antonio Deledda, laureato in legge, non esercitava la professione. Agiato imprenditore e possidente, si occupava di commercio e agricoltura; si interessava di poesia e lui stesso componeva versi in sardo, aveva fondato una tipografia e stampava una rivista. Fu sindaco di Nuoro nel 1863.

La madre era Francesca Cambosu, donna di severi costumi; dedita alla casa, educherà lei Grazia.[5] Dopo aver frequentato le scuole elementari fino alla classe quarta, Grazia venne seguita privatamente dal professore Pietro Ganga (Nuoro 1875, docente di lettere italiane, latine, greche; lingue conosciute: francese, tedesco, portoghese, spagnolo) che le impartì lezioni di base di italianolatino e francese[6]. Proseguì la sua formazione totalmente da autodidatta.[4]

Importante per la formazione letteraria di Grazia, nei primi anni della sua carriera da scrittrice, fu l’amicizia con lo scrittore, archivista e storico dilettante sassarese Enrico Costa, che per primo ne comprese il talento. Per un lungo periodo scambiò delle lettere con lo scrittore calabrese Giovanni De Nava, in cui si complimentava del talento della giovane scrittrice. Queste missive poi si trasformarono in lettere d’amore in cui si scambiavano dolci poesie. Poi per l’assenza di risposte da parte di Giovanni per un lungo periodo, smisero di scriversi. La famiglia venne colpita da una serie di disgrazie: il fratello maggiore, Santus, abbandonò gli studi e divenne alcolizzato, il più giovane, Andrea, fu arrestato per piccoli furti. Il padre morì per una crisi cardiaca il 5 novembre 1892 e la famiglia dovette affrontare difficoltà economiche. Quattro anni più tardi morì anche la sorella Vincenza.

About Mattia Tatti

Nasce a Cagliari nel 1995. Dopo aver conseguito la maturità nel 2015, comincia a studiare presso la facoltà di Beni Culturali e Spettacolo di Cagliari, intraprendendo l'indirizzo in Spettacolo. Appassionato di cinema e fotografia;

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