Il 22 gennaio 2020 lo Spazio E_EMME ospita, Fake surface
Il 22 gennaio 2020 lo Spazio E_EMME ospita, a partire dalle ore 18:00, FAKE SURFACE prima mostra personale a Cagliari dell’artista Rachele Sotgiu.
Il progetto, ideato e realizzato nell’arco degli ultimi 3 anni, comprende 19 tele ad olio e due installazioni in ceramica.
Tema prediletto, spesso indagato dall’artista, è la casa, i manufatti e gesti quotidiani.
Le sue opere sono assemblaggi di oggetti reali, rappresentati o riprodotti ricchi di simbologie che si confondono e ripetono senza essere svelati allo spettatore.
Silenzio e solitudine ne sono elementi essenziali.
Uno sguardo alle mostre precedenti
Una giovane artista, alla sua prima personale, ci ha aiutato a vedere, forse per la prima volta, le trame sottili della clandestinità insinuarsi anche nei posti più inaspettati. Come nella vita rassicurante della casalinga. Una donna rifugiata in quattro mura che la proteggono o la nascondono, celando, all’esterno, maltrattamenti subiti ogni giorno. Gabbie colme di oggetti domestici che Rachele Sotgiu reinterpreta disseminandoli nello spazio piu appropriato. optando per un’antica casa campidanese di Nurachi, ora Museo Peppetto Pau.
Prima mostra personale della giovane Rachele Sotgiu che connota la dimensione domestica dello spazio del museo disseminandolo di opere, segni tangibili di presenze femminili. Un luogo abitato da donne, da casalinghe, figura clandestina della nostra societa, rifugiata delle quattro mura che la proteggono, “cofanetto privato” come lo definisce l’artista, in cui inventare e custodire il proprio mondo fatto delle piccole cose di tutti i giorni ma anche prigione che la espone alle soverchie e ai maltrattamenti.
La ricerca e la scoperta della propria individualita diventa imperativo, nel superamento della accettazione della separazione dei ruoli. Del dimensionamento della sua posizione sociale, dei doveri morali da rispettare e degli impulsi da reprimere. Il mistero quotidiano, la grazia del femminile. E insieme alle derive della solitudine, alla noncuranza di se mista alla dimenticanza del mondo si rincorrono nelle stanze portando appresso uno sciame di oggetti reali che riconsegna e riporta la realta. E se “neppure la psicologia e in grado di sciogliere l’enigma della femminilita” come dice Freud, si tratta solo di ammetterne il suo intrigante e imprescindibile valore.
Dopo gli studi a Milano e Torino, ha vissuto e lavorato a Bruxelles mentre nel ultimo periodo si è trasferita a Nuoro dove vive e lavora.