La casa di famiglia la divertente commedia scritta da Augusto Fornari
Si apre il sipario su “La casa di famiglia”, divertente commedia scritta da Augusto Fornari, Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli e interpretata da Luca Angeletti, Toni Fornari, Simone Montedoro e Laura Ruocco con Roberto Mantovani e Noemi Sferlazza. Per la regia di Augusto Fornari, che debutterà in prima regionale venerdì 7 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari. Per approdare sabato 8 febbraio alle 21 al Teatro Civico Oriana Fallaci di Ozieri e infine domenica 9 febbraio alle 21 al Teatro Tonio Dei di Lanusei; per la Stagione de La Grande Prosa firmata CeDAC.
La pièce
Una pièce scoppiettante e ricca di colpi di scena che vede protagonisti quattro fratelli; Giacinto, Oreste, Alex e Fanny – dai temperamenti diversissimi, i quali davanti alla prospettiva di vendere la dimora in cui sono cresciuti si ritrovano a fare i conti con i nodi irrisolti del loro passato, tra antichi rancori e incomprensioni, parole mai dette e segreti mai svelati, in un viaggio tra i ricordi e le emozioni. “La casa di famiglia”; da cui è stata tratta la fortunata versione cinematografica diretta da Augusto Fornari, con Stefano Fresi nel cast accanto a Lino Guanciale, Matilde Gioli, Libero De Rienzo e Luigi Diberti, che riproposta su Sky ha battuto un film come “La La Land”. Mette al centro la sfera degli affetti per una riflessione sull’importanza dei sentimenti e dei legami; tra humour e leggerezza, una commedia decisamente “contemporanea” che fa sorridere e pensare.
Sotto i riflettori
Luca Angeletti attore di teatro cinema e televisione, accanto a Beppe Fiorello ne “L’angelo di Sarajevo” e nel cast di “Beata Ignoranza” e “Come un gatto in tangenziale”. Toni Fornari nella duplice veste di autore e interprete, una carriera tra il palco e il piccolo e il grande schermo iniziata con il trio comico Favete Linguis, poi l’incontro con Dino Verde e le collaborazioni con artisti come Loretta Goggi e Johnny Dorelli.
Un volto dal piccolo schermo
Simone Montedoro volto noto del piccolo schermo, dalla réclame del Grana Padano alla serie “Don Matteo”, spazia dai fotoromanzi al teatro, al cinema e alla televisione, accanto a Massimo Ghini nella fiction su “Enrico Mattei”, interpreta Lino Vargas nella serie ;“Come una madre” e Laura Ruocco (attrice, danzatrice e coreografa, accanto a Pippo Baudo ne “La festa dell’estate”, interprete di musicals come “Ma per fortuna c’è la musica” e “Bobby sa tutto” di Pietro Garinei con Johnny Dorelli, poi “Orfeo all’Inferno”, “Metropolis” e “Chicago”, e ancora “Tootsie” con Marco Columbro e Ethel ne “Il paese dei campanelli” con la regia di Maurizio Nichetti).
Nel cast anche un artista del calibro di Roberto Mantovani; affermato attore di teatro e cinema, più volte candidato al Premio Ubu, Premio ETI Vetrine con “Il Maratoneta”. Un primo premio al Festival Shakespeariano di Braünschweig per “Tito Andronico” e l’attrice Noemi Sferlazza, per un vivido affresco della società tra amori e disamori, inganni e tradimenti, smarrimenti e ricerca del sé, in uno scontro di personalità.
La pièce
La pièce da cui è stata tratta l’omonima trasposizione cinematografica, sempre con la regia di Augusto Fornari, con Lino Guanciale, Stefano Fresi, Matilde Gioli e Libero De Rienzo, Luigi Diberti, Toni Fornari e Nicoletta Romanoff che, trasmessa su Sky nel marzo di due anni fa ha trionfato su un film come “La La Land”. Proposta da MashaAndrea Mai / Teatro Golden e Vincenzo Sinopoli (produzione A.T.P.R.) con scene di Ivan Stefanutti, costumi di Nina Pons e disegno luci di Davide Di Francescantonio si interroga sui legami di sangue e d’affetto, sulla solidarietà e l’interesse, sul ruolo fondamentale della famiglia nell’educazione e nelle relazioni.
La casa di famiglia
Scritta da Augusto Fornari che firma anche la regia. Insieme a Toni Fornari, Andrea Maia e Vincenzo Sinopoli racconta l’incontro di tre fratelli e una sorella. Giacinto, Oreste, Alex e Fanny; per discutere le sorti della dimora della loro infanzia, una villa densa di ricordi allegri e dolorosi, ormai disabitata da anni; un’offerta particolarmente vantaggiosa da parte di un acquirente rende necessaria una decisione. Tanto più che quella cifra permetterebbe a uno di loro, in gravi difficoltà economiche, di trarsi d’impaccio e salvarsi dalla rovina.
Antichi rancori
Nella riunione di famiglia riaffiorano antichi rancori e incomprensioni, pensieri e desideri non espressi, segrete amarezze e frustrazioni; i protagonisti si confrontano su antiche questioni e nodi irrisolti del comune passato e affrontano una scelta apparentemente semplice. Ma dalle forti valenze simboliche tra nostalgia e disincanto; in un susseguirsi di rivelazioni e complicazioni, fino all’ultimo coup de théâtre. Ciascuno di loro è costretto a fare i conti con la propria storia. Con il percorso professionale e esistenziale, con i successi e i fallimenti; la vendita della dimora della loro infanzia e prima giovinezza segna un momento di passaggio. Quasi un rito di iniziazione, per entrare definitivamente nel mondo degli adulti dove ciascuno è tenuto ad assumersi le proprie responsabilità.
Una casa ormai deserta
La proprietà di una casa ormai deserta è solo un pretesto che fa riemergere memorie dimenticate, vecchie ferite. Questa somma di torti inflitti e subiti, le ragioni dell’uno o dell’altra, ma tuttavia da quell’atto di vendita così “definitivo”. Questo e quasi irreversibile scaturiranno conseguenze inattese per i personaggi.Che dovranno e potranno ridefinire il loro futuro dopo la scoperta di sorprendenti e a volte scomode verità.