A causa dell’emergenza Coronavirus, il presidente della Regione Sardegna Christian Solinas ha presentato un’app che permette di tracciare le persone
Un modello sardo simile a quello messo in campo da Corea e Cina con un obiettivo chiaro: contrastare al massimo la diffusione virale.
Per poterlo fare, la Sardegna si servirà di un’app, già in funzione, che permetterà dunque di “georeferenziare spostamenti e quarantena dei nuovi arrivi nell’Isola, 26.127 in totale dall’inizio dell’emergenza”, come spiega Solinas.
Il presidente parla di schema delle tre “T”, che stanno per “Testare, tracciare e trattare”. Prevede innanzitutto una campionatura a tappeto con test e tamponi a partire dalle strutture sanitarie e poi a diffusione sempre maggiore.
Si passa successivamente all’isolamento fiduciario in strutture come ospedali in disuso e alberghi. “Optiamo di far soggiornare nei 14 giorni di quarantena anche gli attuali isolamenti domiciliari per evitare che vi sia un contatto con i familiari”.
Si provvederà poi al tracciamento georeferenziato di tutti gli spostamenti e contatti dei positivi al Coronavirus, e dei soggetti in quarantena, proprio grazie all’app. Punto cardine del sistema è la piattaforma informatica dove sono inseriti i dati dei soggetti interessati.
Questo sistema, come spiega il presidente Solinas in videoconferenza, “consente una mappatura comune per comune, fino al numero civico delle abitazioni di queste persone”.
“Dati che saranno condivisi con le prefetture e gli uffici epidemiologici, così da verificare il rispetto dell’isolamento, l’aumento del numero di contagi, o la presenza di zone cluster con particolare concentrazione di positivi o asintomatici”.
Ha annunciato inoltre di aver dato mandato alla direzione generale della Protezione civile di procedere all’acquisto di ciò che serve ai medici per lavorare in sicurezza.
Il presidente conta entro qualche giorno di risolvere i gravi problemi riscontrati negli ospedali, grazie all’acquisto dei beni necessari alla sicurezza del personale sanitario.